
Anche il premier Letta replica a Grillo su Twitter

Franco Siddi e Giovanni Rossi
ROMA – “Il comico-capo politico non perde occasione per attaccare, con la violenza verbale che lo caratterizza, i giornalisti che non gli piacciono.
Non meriterebbe neppure una risposta. Questa volta, però, assai più che in altre occasioni, ha passato il segno.
Nel prendere di mira la collega Maria Novella Oppo, a cui va piena solidarietà, Grillo invita i suoi ad istituire una gogna mediatica, segnalando i giornalisti ‘nemici’ e comincia con il mostrare il reprobo pubbicandone la foto sul blog.
Si inizia con la ‘lista nera’, non si sa dove si va a finire.
Dove stia il nuovo che Grillo vorrebbe rappresentare è proprio difficile comprenderlo visto che utilizza un armamentario assai vecchio.
La politica, anche quella ‘nuova’, deve imparare ad avere il senso delle proprie responsabilità e capire che ci deve essere una differenza significativa tra un spettacolo comico e rappresentare i cittadini nelle istituzioni”.
FRANCO SIDDI: “VERSO LA POLITICA DELL’OLIO DI RICINO?”
“Per fortuna è anche un comico e spero che questa caratteristica gli rimanga perché altrimenti vorrebbe dire che si candida a fare la politica con l’olio di ricino e questo non farebbe bene per primo a lui stesso e al suo movimento”. Così il segretario generale della Fnsi, Franco Siddi, intervendendo al seminario sul Datagate e privacy nella Sala delle Colonne della Camera dei Deputati.
“Certamente – ha proseguito Siddi – non gli porterà alcun beneficio il nuovo sgangherato assalto ai giornalisti ‘nemici’, che vorrebbe schedare, come accade solo nei regimi. Beppe Grillo l’ha fatta di nuovo fuori dal vaso. Ai giornalisti e all’informazione deve molto, se non tutto, dei suoi successi privati e di quelli politici, perché i media e i giornalisti che li realizzano sono molto più seri e credibili di quanto non voglia far immaginare, dando conto della realtà dei fatti e delle parole del dibattito pubblico. Giornali, radio e tv continueranno a informare, secondo etica professionale e secondo l’anima identitaria delle testate, su ciò che dice e su ciò che fa. E quando ciò che viene scritto, a questo proposito, non gli piace, tutto può fare fuorché indicare i giornalisti come ‘nemici’ da indicare ai suoi seguaci. Fare ciò, per i politici, ha sempre voluto dire candidarsi alla sconfitta, magari nel tempo, ma sconfitta”.