Segretario dell’Alg, vice fiduciario dell’Inpgi e consigliere dell’Ucsi, lavorava al “Sole 24 Ore”. Il cordoglio della Fnsi

Addio alla giornalista Sara Bianchi. Aveva 45 anni

Sara Bianchi

MILANO – E’ morta Sara Bianchi, 45 anni, giornalista della tv e  dell’edizione on line de “Il Sole 24 Ore”. Da tempo lottava contro un tumore. Nata a Sesto San Giovanni (Milano) il 21 settembre 1968, era giornalista professionista iscritta all’Ordine della Lombardia dal 13 febbraio 1996. Impegnata negli istituti di categoria dei giornalisti, era segretario dell’Associazione Lombarda dei giornalisti (Alg), vice fiduciario regionale dell’Inpgi, l’Istituto di Previdenza dei Giornalisti Italiani, e componente del Consiglio Direttivo dell’Ucsi Lombardia, l’Unione dei giornalisti cattolici della quale è stata segretario regionale.
Cattolica, era sposata con il collega Francesco Gaeta e figlia di Giovanni Bianchi, ex parlamentare, segretario della Dc, del Ppi e della Margherita e presidente nazionale delle Acli.
Sara Bianchi aveva iniziato la professione giornalistica nell’emittente televisiva milanese dei Paolini, Telenova, per poi passare a quella de “Il Sole 24 Ore”, quando il gruppo di Confindustria entrò nell’informazione video nazionale. Condusse la diretta durante l’attentato alle Torri Gemelle l’11 settembre del 2001. Quando l’emittente fu chiusa si spostò sul web per scrivere di politica e lavorare ai video anche se via internet.
“Ha saputo interpretare al meglio – ricorda il presidente dell’Alg, Giovanni Negri – onestà, correttezza e dedizione al prossimo. Tutti valori della sua cultura cattolica e che noi tentiamo tutti i giorni di declinare nel sindacato. Piangiamo una cara amica. Ci mancherà”.
Sara Bianchi, infatti, si è sempre fatta apprezzare per competenza, serietà e sensibilità nei confronti dei temi sociali e per il suo impegno a favore della categoria dei giornalisti. Ha combattuto contro la malattia con grande dignità e con la proverbiale riservatezza.
Profondamente addolorati per l’improvvisa scomparsa della collega Sara Bianchi, la direzione, la redazione e l’azienda ricordano che “non c’è morte che si possa accettare con levità, anche quando le stagioni della vita paiono compiute nella loro interezza. Ma che Sara ci abbia lasciati nel pieno rigoglio dei suoi 45 anni sembra una ferita enorme, impossibile non solo da sopportare, ma da accettare”.
“Certo – sottolinea Il Sole 24 Ore – ci sono altri, prima di noi suoi colleghi di lavoro, che oggi sono costretti a far fronte all’indicibile strazio. Sono il nostro collega Francesco, suo marito, che proprio qui la conobbe e che qui s’innamorò di lei; sono mamma, papà e fratello. Noi la ricordiamo al suo posto nella redazione online e prima ancora di fronte allo schermo della nascente tv del Sole. Chi è quella bella ragazza bionda, con la giacca rossa, che attacca la no-stop di quel fatale 11 settembre e tiene con abilità il filo della sconvolgente giornata, incubo per il mondo intero? Chi è che segue con inalterata passione le sempre più indecifrabili vicende politiche del Paese in questi tempi di smarrimento? Sara, lo diciamo ai nostri lettori senza un briciolo di retorica, amava il suo mestiere e soprattutto il suo incarico legato alla politica. Sapere che se n’è andata così ci provoca un dolore immenso e una rabbia sconfinata. Ciascuno, con fede o con ragione, proverà a darsi una risposta. Ma oggi c’è solo un nodo che ci serra la gola”.
I funerali di Sara Bianchi si svolgeranno a Sesto San Giovanni martedì 15 ottobre, alle ore 15.30, nella chiesa di Santo Stefano, in piazza Petazzi.

Da Franco Siddi il cordoglio della Fnsi: “Scompare un’anima candida”

ROMA – “Con Sara Bianchi, morta ieri ad appena 45 anni, un lutto profondo, nel dolore, colpisce con i suoi famigliari, tutta la famiglia del giornalismo italiano che aveva imparato a conoscerla e apprezzarla per le competenze e la rettitudine professionali, per la grande sensibilità umana posta al servizio della categoria”.
Il segretario generale della Fnsi, Franco Siddi, esprime così il cordoglio dei giornalisti italiani. “Con lei – afferma Siddi – scompare un’anima candida, rigorosa e affabile, credibile, solidale di una nuova generazione del giornalismo, del sindacato e degli organismi sociali della categoria. Se n’è andata in punta di piedi, piegata da una malattia che aveva creduto di aver già sconfitto, che aveva combattuto con forza e riservatezza, con grande dignità”.
“Donna e giornalista di valore e di valori alimentati dall’esempio famigliare di una limpida cultura sociale cattolica, Sara Bianchi – ricorda il segretario della Fnsi – è davvero una bella figura del giornalismo italiano che si interroga e pone domande, che non considera mai definitivamente conclusa l’opera di proposizione di testimonianze di verità nel rispetto sacro del pluralismo e delle libertà di tutti”.
“I misteri della vita – conclude Franco Siddi – le hanno riservato un tempo breve, ma questo tempo Sara Bianchi l’ha occupato bene con dignità, coraggio, passione civile. Nel rimpianto per una scomparsa che appare ancora incredibile, la Fnsi si unisce con commozione al lutto del suoi cari, con un ricordo che sia di speranza e fraternità”.

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