Il movimento smentisce ogni coinvolgimento con il pacco bomba a “La Stampa”. Massimo Numa concorda

No Tav: “Pallottole e bombe non ci appartengono”

Alberto Sinigaglia

TORINO – “E’ evidente che dietro l’angolo è pronta l’ennesima campagna diffamatoria ai danni del movimento No Tav”. E’ quanto si legge in un comunicato a firma Notav.info in merito al plico esplosivo recapitato ieri al quotidiano “La Stampa”.
“Il movimento No Tav ha chiarito in più occasioni – si legge – che non ha assolutamente né la volontà né l’interesse di creare danni alle persone. Pallottole e bombe non ci appartengono.
Piuttosto continuiamo a sottolineare la faziosità e il comportamento indegno che alcuni cronisti e alcune testate hanno nei confronti del movimento stesso”.
“Fatti come questo – si aggiunge – non ci impediscono di sottolineare lo squallido lavoro che lo stesso cronista Massimo Numa porta avanti in favore di interessi mafiosi e corrotti quali sono quelli del progetto Tav Torino-Lione e di tutti coloro che da questa inutile opera trarranno profitto a danno dei cittadini”. (Ansa)
Ed a scagionare i “No Tav” è lo stesso giornalista che, in un’intervista al quotidiano “la Repubblica” afferma “per sgombrare il campo da ogni equivoco” che “il movimento NoTav non c’entra assolutamente niente”.
A giudizio di Massimo Numa il gesto sarebbe, invece, riconducibile a “frange” dell’area anarco-insurrezionalista che agiscono autonomamente. Prima della presa di posizione del movimento “No Tav”, il presidente dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte, Alberto Sinigaglia, aveva dichiarato che “le minacce, le violenze, gli attentati contro l’informazione sono un’arma da sempre impugnata dai dittatori e dagli estremisti di ogni colore. Intollerabile, tanto più in una democrazia”.
“Se l’atto vigliacco è stato partorito nell’ambito dell’opposizione alla linea Tav – aveva sottolineato Sinigaglia – è ancora più urgente che il movimento prenda le distanze da questo agguato, che garantisca a chi lavora nell’informazione di poterlo fare in piena libertà, senza timori per sé e per i loro cari”.

“L’Ordine dei giornalisti – aveva concluso Sinigaglia – esprime solidarietà a Massimo Numa, il collega aggredito, e ai cronisti e ai redattori de La Stampa, il quotidiano che ebbe assassinato dai brigatisti il suo vice-direttore Carlo Casalegno in anni la cui violenza non deve assolutamente ripetersi”.

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