Il giornalista sarà ascoltato oggi dalla Procura di Roma. Moglie e figlie arrivano nella capitare per riportarlo a Govone

Quirico: “Non mi hanno trattato bene, ho avuto paura”

Domenico Quirico accolto dal ministro Bonino (Di Meo/Ansa)

Domenico Quirico scende dall’aereo (Alessandro Di Meo/Ansa)

ROMA – E’ atterrato poco prima di mezzanotte e 30 all’aeroporto di Ciampino l’aereo con a bordo il giornalista Domenico Quirico e lo studioso belga Pier Piccinin, rapito insieme a lui 5 mesi fa in Siria.
L’inviato de “La Stampa” sarà ascoltato oggi in Procura a Roma, prima di raggiungere la sua famiglia a Govone in provincia di Cuneo. Domenico Quirico, in buone condizioni anche se stanco, è sceso dall’aereo ed ha abbracciato il ministro degli Esteri, Emma Bonino, che lo attendeva ai piedi della scaletta.
Quirico indossava un giubbotto grigio chiaro. Il giornalista ha detto di “non essere stato trattato bene” e di “avere avuto paura”, in una breve dichiarazione ai colleghi.
Alla domanda di come fosse stato trattato durante la prigionia, Quirico ha abbozzato un sorriso ironico e ha detto “non bene”. L’inviato ha poi ammesso di “aver avuto paura” e di essere vissuto per cinque mesi “come su Marte”.
Le sue condizioni di salute e psicologiche appaiono, comunque, ottime. Quirico trascorrerà la notte a Roma. Oggi sarà interrogato dagli inquirenti e raggiunto nella capitale dalle figlie e dalla moglie.
“Ho cercato di raccontare la rivoluzione siriana, ma può essere che questa rivoluzione mi abbia tradito. Non è più la rivoluzione laica di Aleppo, è diventata un’altra cosa”, ha concluso. (Ansa)

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