Il Consiglio generale degli italiani all’estero sollecita misure di riforma e di intervento per la stampa periodica e per la Rai

Siddi: “Anche l’informazione italiana all’estero soffre”

Franco Siddi

ROMA – “Anche l’informazione italiana nel mondo, canale e rete di collegamento e formazione (anche ai fini di diritti di cittadinanza) della comunità italiana all’estero, è in grave sofferenza. E, nella fase in cui le autorità istituzionali e il Parlamento si accingono a riprendere in mano progetti di riforma, questo settore non può essere considerato marginale, ma uno dei pilastri del sistema strategico dell’informazione italiana”.
E’ quanto afferma il Segretario generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana e Presidente della Prima Commissione Informazione Cgie (Consiglio generale degli italiani all’estero), Franco Siddi, ricordando uno specifico ordine del giorno recentemente approvato dall’Assemblea plenaria dello stesso Cgie
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Nel documento si sollecitano misure specifiche di riforma e di intervento per la stampa e per la ripresa delle trasmissione e dei programmi Rai nel mondo. 
Specifiche misure d’adeguamento del regolamento che presiede d’assegnazione dei contributi per quanto attiene ai quotidiani italiani all’estero sono considerate indispensabili.
“La totale assimilazione delle procedure di ammissione ai contributi, a quanto previsto per la stampa pubblicata e diffusa in Italia, – si legge nell’ordine del giorno – non tiene conto, infatti, delle specificità organizzative e di relazione con il diritto industriale e di lavoro dei Paesi in cui si pubblicano i giornali all’estero. In particolare, si sottolinea l’esigenza di annoverare tra le spese ammissibili una quota parte di quelle relative alle sedi redazionali, di quelle telefoniche e di quelle per le collaborazioni professionali in misura non superiore al 15% degli oneri ammessi al calcolo per il lavoro dipendente.
 Per quanto riguarda, invece, la stampa periodica italiana pubblicata e diffusa all’estero si chiede la rapida definizione e attuazione dei processi amministrativi per il regolamento d’applicazione della nuova normativa di assegnazione dei contributi, anche al fine di evitare qualsiasi ritardo o problema nell’erogazione dei contributi stessi”.
Per quanto concerne la Rai, all’Azienda è chiesto “un serio progetto per il servizio pubblico radiotelevisivo nel mondo. E a tale proposito, è avanzata la proposta  che il Cgie possa  interloquire al più presto con il direttore generale della Rai, in previsione del passaggio alle scelte operative del nuovo piano industriale aziendale e in vista del rinnovo del contratto di servizio previsto per il 2016, sul quale è già incominciato il dibattito pubblico. Su questo punto, per le vie brevi, il direttore della Rai, Luigi Gubitosi, si è già dichiarato disponibile a un incontro con la rappresentanza degli italiani all’estero che, presumibilmente si terrà all’inizio di settembre, subito dopo la pausa estiva”.

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