Immortalava gli scontri in piazza Taksim. A febbraio si era dimesso da consigliere comunale per dedicarsi alla sua passione

Il fotoreporter Mattia Cacciatori arrestato ad Istanbul

Mattia Cacciatori

ISTANBUL (Turchia) – Il fotoreporter freelance Mattia Cacciatori, 24 anni, veronese di San Giovanni Lupatoto, è stato fermato dalla polizia turca mentre immortalava gli scontri con i manifestanti in piazza Taksim, ad Istanbul. L’Arena di Verona, in un articolo di Fabiana Marcolini, riporta la testimonianza diretta di Mattia: “Mi hanno arrestato, sono sul furgone insieme ad altre persone, arrestate anche loro, e mi stanno portando nella stazione centrale di Aksaray”.
“Il fotoreporter – scrive il quotidiano veronese – era in piazza Taksim, a Istanbul, ed è riuscito ad avvisare per telefono, con il cellulare che gli aveva lasciato Giulia Stagnitto, una sua amica di Verona, una coetanea che in questo momento si trova nella capitale turca, nell’appartamento in cui la studentessa scaligera ha vissuto per un anno. Una telefonata arrivata alle 20.53 (19.53 ora italiana) e il cui contenuto è rimbalzato immediatamente su Facebook, dove la comunicazione scorre libera.
Il 15 febbraio scorso, sempre il quotidiano “L’Arena”,  gli aveva dedicato un articolo per annunciare la sua decisione di dimettersi da consigliere comunale a San Giovanni Lupatoto “per intraprendere la pericolosa professione di fotoreporter di guerra a Gaza”.
Laurea in cooperazione allo sviluppo, dopo una serie di esperienze di viaggio in vari Paesi europei, ha lavorato come fotografo di documentari fra il 2009 e il 2012 in Mongolia, Kenia, Tanzania ed Ecuador, senza peraltro rinnegare i classici servizi dei matrimoni. L’anno scorso ha trascorso due mesi con fotografo freelance nella striscia di Gaza, il territorio nella zona ovest di Israele. Al suo rientro ha preso la decisione di dedicarsi alla professione di fotografo di guerra e di tornare in quella terra tormentata.
“La mia scelta di diventare fotoreporter – ha raccontato a Renzo Gastaldo – è qualcosa che non so spiegarmi sino in fondo. Sin da bambino scattavo con la macchinetta a pellicola di mio padre e provavo a vedere il mondo attraverso le sue lenti. Ma credo che, ancor di più, abbia influito la mia profonda sete di conoscenza. Un fotoreporter prima di tutto deve essere curioso. Ed io sono curioso all’inverosimile”.
Fotoreporter freelance, spesso va a caccia delle storie da raccontare autofinanziando ogni spesa per riuscire a venderle ai giornali. “Il pericolo per l’incolumità – ha detto ancora a L’Arena – c’è. Il mio lavoro, quando la follia mi spinge a voler rischiare, mi porta ad andare nel punto dal quale tutti stanno scappando. Quando scoppia una bomba, tutti corrono in direzione opposta alla deflagrazione. Noi fotografi corriamo verso il suo centro di esplosione. Chi fa il reporter deve essere nella scena”.
http://www.larena.it/stories/dalla_home/533660_il_fotoreporter_in_turchia_mi_hanno_arrestato_ma_sto_bene/
http://www.larena.it/stories/Provincia/469821_da_consigliere_a_fotoreporter_sul_fronte_della_guerra_a_gaza/

Ottimismo alla Farnesina: “Sarà presto libero”

ROMA – C’è ottimismo alla Farnesina per una pronta soluzione della vicenda di Mattia Cacciatori, il 24enne fotografo italiano fermato dalle autorità turche mentre riprendeva una manifestazione di protesta a piazza Taksim.
Secondo fonti diplomatiche, il consolato italiano a Istanbul è in contatto con le autorità locali e tiene aggiornata la famiglia. La vicenda dovrebbe risolversi a breve compatibilmente con i tempi necessari a raccogliere le deposizioni delle numerose persone fermate ieri durante la manifestazione. (Agi)

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