La Fnsi auspica che l’attività giudiziaria non sia di ostacolo all’attività editoriale e alla libera prosecuzione del lavoro

Franco Siddi: “Libero non deve fermarsi”

Il segretario della Fnsi, Franco Siddi

ROMA – Da qualche anno – dopo il primo contenzioso sulla sospensione dei contributi per l’editoria – il quotidiano Libero va avanti con le sue gambe, sia pure, oggi, con interventi di protezione sociale del lavoro per mantenerne la consistenza editoriale.
Il sequestro dei beni del proprietario, l’imprenditore Angelucci, fino a 20 milioni di euro, a garanzia di una restituzione di contributi pubblici per i quali in anni precedenti al 2008 non avrebbe avuto diritto, è un atto della magistratura che non si può non rispettare.
Auspichiamo, tuttavia, che – come capitato in altre circostanze – l’attività giudiziaria non sia di ostacolo all’attività editoriale e alla libera prosecuzione del lavoro dell’impresa, sia per gli aspetti ordinari di gestione sia per iniziative necessarie a ricercare nuove forme di sviluppo.
Nell’ordinamento e nella cura dell’amministrazione della giustizia ci sono norme ed esperienze che già in passato hanno consentito interventi di trasparenza senza far venir meno una voce del pluralismo informativo. Il rigore deve essere sempre massimo in materia di contributi. E’ interesse di tutti la chiarezza sulle regole e le loro applicazioni. Qualsiasi provvedimento sia sempre applicato con saggezza.

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