Il presidente Boumelha: “Il governo turco smetta di colpire i giornalisti”. La Fnsi protesterà il 20 davanti all’ambasciata

Giro di vite sui media in Turchia, la condanna della Ifj

Jim Boumelha, presidente Ifj

Franco Siddi, segretario Fnsi

ROMA – La Federazione Internazionale dei Giornalisti (IFJ) e il suo gruppo regionale, la Federazione europea dei giornalisti (EFJ), hanno condannato senza riserve le violenze e gli arresti di giornalisti, che hanno avuto luogo durante il giro di vite sui manifestanti in piazza Taksim nell’ultimo fine settimana.
Secondo il Tgs (giornalisti turchi Syndicate), almeno quattro giornalisti sono stati arrestati, i fotografi hanno visto le loro foto cancellate e i cameramen sono stati presi di mira dai gas lacrimogeni e dai cannoni ad acqua. Non solo: quattro società televisive sono state multate dal Consiglio superiore per aver dato notizia delle manifestazioni, mentre la testata “Taraf Daily” è stata censurata.
Intanto il primo ministro Recep Tayyip Erdogan ha minacciato di indagare i social media e media nazionali foto editoriali sulle manifestazioni e le violenze.
“Il governo turco deve smettere di colpire e intimidire i giornalisti e permettere loro di segnalare le proteste senza paura e censura”, ha dichiarato Jim Boumelha, presidente dell’Ifj.
“Invitiamo quindi le autorità a rispettare il diritto dei giornalisti e dei cittadini alla libertà di espressione e di manifestazione pacifica”.
In una lettera inviata ai sindacati dei giornalisti di tutto il mondo, Ifj ed Efj condannano senza riserve gli attacchi brutali contro i giornalisti e civili durante il recente giro di vite. Essi esortano i governi nazionali e le istituzioni europee ad adottare azioni immediate per fermare l’escalation di repressione.
Secondo il Tgs, i giornalisti che sono stati arrestati sono Ferhat Uludaglar, Gokhan Bicici e Ugur Can tutti Dogan News Agency, e Okan Altunkara di IMC TV. La polizia ha forzatamente cancellato le immagini del fotoreporter Cem Turkel di Aksam.
Nel frattempo, la Turchia ha il più grande numero di giornalisti in carcere, almeno 60, e, sul fronte penale, è uno dei Paesi con la legislazione anti-terrorismo più draconiana nel mondo.
L’affiliato Ifj in Portogallo, il Sindicato dos Jornalistas (Sdj), ha denunciato che la polizia turca ha aggredito il giornalista portoghese Paulo Moura. Il sindacato ha detto, inoltre, che Moura è stato aggredito in piazza Taksim, nonostante fosse stato riconosciuto dalle forze di sicurezza come giornalista.
“Le autorità stanno utilizzando tutti gli strumenti a loro disposizione per esercitare pressione sui media, censurando la loro copertura degli eventi in Piazza Taksim e Gezi Park”, ha aggiunto Mogens Blicher Bjerregård, presidente Efj. “La vera storia dietro agli eventi che si stanno verificando in Turchia potrà essere rivelata solo se i giornalisti saranno autorizzati a fare il loro lavoro”.

LA FNSI: “INCONCEPIBILE QUANTO ACCADE IN TURCHIA, IL 20 TUTTI  ALL’AMBASCIATA”

Quanto sta accadendo in Turchia contro i giornalisti e i fotoreporter è inconcepibile. La Federazione Nazionale della Stampa Italiana condanna senza riserve le azioni di repressione in corso e le violenze e gli arresti dei giornalisti. Esprime piena solidarietà ai colleghi sottoposti a stato di fermo o arrestati solo perché “sorpresi” a fare semplicemente il loro dovere professionale di testimoni di verità, per fornire ai cittadini e al mondo notizie di pubblico interesse senza contaminazioni della propaganda di parte, di qualsiasi parte.
La Fnsi esprime una vibrata protesta per il fermo del fotoreporter italiano Daniele Stefanini – uno dei reporter testimoni e non colpevole di alcun reato di fronte al diritto comune e a quello internazionale – ferito e fermato dalle forze di polizia turche a Istanbul, appena rilasciato.
Con la Federazione internazionale e europea dei giornalisti (Ifj e Efj), la Fnsi sostiene il diritto degli operatori dell’informazione e dei cittadini alla libertà di espressione e di manifestazione pacifica. Di conseguenza sollecita le autorità italiane e la comunità internazionale ad adottare azioni immediate perché sia fermata l’escalation della repressione in corso in Turchia, in violazione di tutti gli accordi a tutela dei diritti umani.
La Fnsi sostiene con forza l’attività sindacale, professionale e civile dei colleghi del Turkiye Gazeteciler Sendikasi (Tgs) e le ulteriori iniziative che Ifj e Efj vorranno intraprendere, a cominciare dal vertice pubblico di settore che si terrà a Bruxelles giovedì prossimo.
Sempre giovedì 20 giugno, nel pomeriggio, la Fnsi terrà un incontro con la Stampa davanti all’Ambasciata turca a Roma, alla quale è invitato anche l’associazionismo democratico. Già è pervenuta l’adesione di Articolo21. Altre registrazioni potranno essere fatte presso la sede federale di Corso Vittorio Emanuele, 349 (Tel: 06680081; email: segreteria.fnsi@fnsi.it).

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