A Dublino drammatico l’intervento del segretario della stampa pakistana: “Nel nostro Paese si continua a morire”

Giornalisti: il grido di dolore del Pakistan al Congresso Ifj

Il Congresso dell’Ifj in corso a Dublino (foto Giornalisti Calabria)

DUBLINO (Irlanda) – Si è aperto al Centro Congressi del Castello di Dublino il 28° Congresso mondiale dell’IFJ, la Federazione internazionale della stampa, presieduta dall’anglo-libanese Jim Boumelha.
Tanti gli interventi che si sono susseguiti stamane (protagonisti, tra gli altri, il segretario generale del Congresso irlandese dei sindacati dei giornalisti, David Begg, e quello della Conferenza europea dei sindacati, Patrick Itschert), mentre altri sono in programma nella sessione pomeridiana. Tra questi, il contributo di Franco Siddi, segretario generale della Federazione nazionale della stampa italiana, che parteciperà al dibattito incentrato su quello che, insieme alla politica di genere ad ampio aggio (“mainstreaming”), rappresenta il tema centrale dell’intero Congresso, ovvero il “reclutamento” degli iscritti al sindacato: strategie, impegno, alleanze e azioni per il futuro delle “trade unions”. Chiave di volta dell’assise mondiale dei giornalisti, ma anche quotidiana e cruciale materia di discussione e lavoro per le singole associazioni (poche quelle che, su questo fronte, possono dirsi virtuose).
Forte e, a tratti, davvero drammatico il contributo portato stamane dal segretario generale della Federazione dei giornalisti del Pakistan, Muhammed Amin Yousuf, che ha ricordato come “in Pakistan i giornalisti continuano a morire, anzi ad essere uccisi”.
Un grido di dolore, quello del giornalista pakistano, a nome dei colleghi di un intero Paese in cui la lotta per la libertà di stampa è concretamente e tragicamente tale: “Aiuto, aiuto – ha concluso così il suo intervento il segretario pakistano – è il mio appello a voi, all’Ifj”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *