BIVONGI (Reggio Calabria) – “Il giornalista di Calabria Ora, A. Baldari non si smentisce. Cercando di fare una campagna denigratoria (senza per altro riuscirci) sul nostro paese, guarda caso da quando si è insediata questa amministrazione, scrive sulle colonne del giornale di giorno 27 e 29 maggio due articoli non solo falsi ma anche diffamatori”.
La frase non è un’esternazione da bar, ma l’attacco che il sindaco di Bivongi, Felice Valenti, ha sferrato al corrispondente del quotidiano “Calabria Ora” dalla vallata dello Stilaro, Antonio Baldari, sottoscrivendo addirittura un manifesto, con tanto di logo e partita Iva del Comune, affisso in tutte le strade e i locali pubblici del centro jonico reggino.
Sotto il titolo “Tra bugie, falsità e suggerimenti…(di chi?)”, il sindaco di Bivongi non si limita a contestare il contenuto dei due articoli del giornalista, relativi alla “rimodulazione” di un finanziamento della Regione Calabria, ma scade nell’offesa personale al giornalista ed ai Comuni del circondario, quando parla di “allegre gestioni di altri paesi” senza, però, precisare quali.
“Forse il giornalista – scrive, infatti, Felice Valenti sul manifesto del Comune di Bivongi – avvezzo alle allegre gestioni di altri paesi, non può comprendere il rigore sui conti di questa amministrazione che da dati oggettivi è tra i primi 10 comuni della Calabria per pulizia, cura del verde e rigore finanziario. Non mi prolungo – conclude testualmente Valenti – sulle altre falsità scritte negli articoli, in quanto il Comune per amore della verità si è già rivolto alle autorità giudiziarie per stabilire se vi sono reati (falso ideologico, pubblicazione di notizie false) e chiederà in sede giudiziaria gli eventuali danni morali…”.
Eppure, ricorda Antonio Baldari, giovedì 30 maggio “Calabria Ora” ha dato spazio al sindaco con un’intervista dal titolo «Un anno di Valenti, Armonia ritrovata nella comunità» e con due articoli: martedì 28 maggio «Bivongi, impiantistica sportiva. Valenti: “Approvato il progetto esecutivo”» e mercoledì 22 maggio «Sp95, si rinnova l’asse Valenti-Raffa», dal contenuto tutt’altro che denigratorio nei riguardi del sindaco.
Nel difendere la bontà della sua inchiesta sullo stato dell’impiantistica sportiva a Bivongi, Antonio Baldari cita atti, delibere, date e finanziamenti, invitando Valenti a rendere nota la lettera che – secondo il giornalista – farebbe luce sulla vicenda della «rimodulazione» del finanziamento.
“Il sindaco di Bivongi – sottolinea il segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria, Carlo Parisi, vicesegretario nazionale Fnsi – forse dimentica che chi, come lui, ha incarichi politici ed istituzionali non può ignorare che, in un Paese civile e democratico come l’Italia, esiste la libertà d’informazione e di critica da parte della stampa. Esiste anche – ricorda Parisi – l’obbligo di rettifica previsto dall’articolo 8 della legge sulla stampa n. 47 del 1948 e dall’art. 2 della legge istitutiva dell’Ordine dei giornalisti n. 69 del 3 febbraio 1963, cui Felice Valenti avrebbe potuto tranquillamente appellarsi, piuttosto che affidarsi alla «piazzata» del manifesto che, nella forma e nei contenuti, non fa certo onore alla sua persona e al Comune che rappresenta. Ed esiste, soprattutto, come lo stesso sindaco ha minacciato nel manifesto, la facoltà di adire le vie legali, nel caso in cui ci si ritenga diffamati. Esistono, insomma, nell’ordinamento italiano tutti gli strumenti atti a tutelare la propria reputazione ed onorabilità senza offendere, esponendo al pubblico ludibrio, quanti, come il giornalista Antonio Baldari, svolgono il loro mestiere di cronista tra difficoltà di ogni genere, soprattutto in realtà difficili come la vallata dello Stilaro”.
“Se, come scrive nel manifesto, il sindaco Valenti si è effettivamente rivolto all’autorità giudiziaria, sarà certo la magistratura a fare giustizia su un episodio che, al di là della questione di merito, rappresenta una brutta pagina per l’amministrazione comunale di Bivongi. Un assurdo e ingiustificato attacco personale – conclude Parisi – fatto in nome e per conto del Comune di Bivongi che, ci auguriamo, non sarà costretto ad accollarsi anche le spese legali, oltre a quelle relative alla realizzazione e all’affissione del manifesto”.
L’articolo 2 “Diritti e doveri” della Legge n. 69 del 3 febbraio 1963