MILANO – Protesta dei giornalisti dei periodici del gruppo Rcs davanti alla sede in cui è in corso, a Milano, l’assemblea per il via libera all’aumento di capitale da 400 milioni. Una protesta contro i tagli previsti dal piano della holding editoriale, che, tra le altre cose, contempla complessivamente 800 esuberi a livello di gruppo (fra Italia e Spagna) e la cessione o chiusura di 10 testate periodiche.
Alcune decine di giornalisti hanno presidiato l’ingresso della sala Buzzati questa mattina, già da prima dell’avvio dell’assemblea, spargendo a terra diverse copie delle testate periodiche del gruppo. Sui cartelli dei manifestanti le scritte “A Jovane un milione, a noi un bidone” e ancora: “Fiat, banche, Perricone. Ridateci un milione e l’occupazione”.
In assemblea è previsto anche l’intervento di alcuni rappresentanti dei giornalisti del gruppo che hanno depositato azioni per poter partecipare. Via Balzan, dove si svolge l’assise dei soci, è stata chiusa al traffico e la protesta monitorata da un blindato della Polizia. (TmNews)
SCOTT JOVANE: “LE ATTIVITA’ SPAGNOLE NON SI TOCCANO”
Rcs non ha preso in considerazione nel piano un’ipotesi di vendita delle attività in Spagna perché le ritiene strategiche. Lo ha detto l’Ad Pietro Scott Jovane in assemblea. Una cessione è stata esclusa, ha spiegato, “perché (le attività spagnole, ndr) sono considerate ‘core’ e come tali pienamente coerenti con il piano di sviluppo della casa editrice. Nel piano è previsto il potenziamento delle attività spagnole e lo sviluppo dei brand di queste ultime in America sfruttando la diffusione della lingua spagnola in quelle aree geografiche”. (Ansa)