Artificieri e Digos stanno esaminando l’ordigno che non è esploso per il malfunzionamento dell’innesco. Solidarietà dalla Fnsi

Pacco bomba a La Stampa: tutti fuori, poteva esplodere

L’ordigno collocato all’interno di un porta-cd

TORINO – All’interno del plico recapitato nelle sede di Torino un sistema meccanico in grado di innescare un ordigno che non ha funzionato. Sul posto artificieri e Digos. Tra le ipotesi la matrice anarchica del Fai-informale.
Si tratta del contenitore di un cd, indirizzato al giornale. Secondo gli artificieri il pacco presentava tracce di esplosivo all’interno, ma l’innesco non ha funzionato probabilmente per un difetto nella realizzazione. L’edificio è stato evacuato.
È stato un dipendente dell’Editrice ad aprire la busta, di cartone e plastica all’interno, formato A4. Sono intervenuti gli artificieri dei Carabinieri e la Digos ha avviato le prime indagini.
Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti, la più attendibile al momento sembra quella legata agli anarchici della Fai-informale che, da qualche anno a questa parte, utilizza la tecnica delle buste esplosive, destinate a uffici pubblici e istituzioni.
Il procuratore Caselli è stato informato del fatto e segue con attenzione l’evolversi dell’indagine.
Era tecnicamente in grado di esplodere – secondo gli investigatori – il pacco bomba recapitato oggi a La Stampa. Sulla busta non c’erano mittente né rivendicazioni. Inoltre, il pacco è risultato negativo al controllo del metal-detector in quanto la custodia del cd era ricoperta di tessuto.
Gli artificieri stanno ora esaminando l’ordigno che, secondo quanto si apprende, non è esploso a causa del malfunzionamento della molletta dell’innesco. La questura di Torino sta allertando le redazioni degli altri quotidiani torinesi, delle agenzie stampa e delle televisioni a prestare la massima attenzione alle buste in arrivo con la posta. (Ansa)

LA SOLIDARIETA’ DELLA FNSI

ROMA – La Giunta esecutiva della Fnsi e l’Associazione Stampa Subalpina, riunita oggi pomeriggio a Roma, con la Consulta delle Associazioni regionali di Stampa, appresa la notizia del pacco bomba (fortunatamente non esploso) recapitato alla sede del quotidiano La Stampa di Torino ha espresso immediata e piena solidarietà ai colleghi e a tutti gli operatori del giornale.
Nello stesso tempo, la Giunta Fnsi e le Associazioni regionali di Stampa hanno ribadito le posizioni ferme del Sindacato di categoria dei giornalisti contro ogni forma di minaccia, intimidazione e violenza verso i media e i giornalisti. Il pacco esplosivo recapitato alla Stampa è un brutto segnale, violento e ostile, contro un quotidiano libero e contro i suoi giornalisti, su  cui le autorità competenti certamente non potranno far mancare un’attenta e  puntigliosa attività investigativa, per scoprire i responsabili e scoraggiare fenomeni imitativi.
L’informazione non è, in democrazia, un male da abbattere ma un bene da tutelare con ogni mezzo. Chi la assume come nemico deve sapere che potrà ferire i processi informativi ma mai potrà troncarli o impedirli.
Gli interessi oscuri che il pacco bomba nasconde siano, perciò, svelati al più presto e sconfitti come meritano di essere.

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