Il direttore Ferruccio de Bortoli difende Paolo Isotta e la libertà di critica - Preoccupata l’Associazione dei Critici Musicali

La Scala chiese la testa del critico del Corriere

Ferruccio De Bortoli

MILANO –  A proposito della recente decisione del Teatro alla Scala di negare l’accredito al critico musicale del Corriere della Sera, Paolo Isotta, l’Associazione Nazionale dei Critici Musicali esprime “apprensione per una scelta che, di fatto, mette in pericolo il libero esercizio della critica impedendo il lavoro regolare di uno dei suoi professionisti”.
“Senza entrare nel merito delle motivazioni e rispettando il diritto-dovere delle istituzione di tutelare il proprio nome”, l’Associazione ritiene che “spetti al direttore del giornale e alla comunità dei lettori valutare la correttezza professionale del giornalista. Discriminazioni di questo genere – sottolinea l’Associazione Nazionale Critici Musicali – screditano la funzione culturale e di servizio di tutta la critica musicale italiana, oltre a offendere il ruolo di chi se ne assume la responsabilità”.
A rendere nota la vicenda è stato il direttore del Corriere della Sera, Ferruccio de Bortoli, con un editoriale dal titolo “La Porta chiusa della Scala al Critico del Corriere”, nel quale ha spiegato che all’origine dell’episodio vi è la decisione del sovrintendente “dopo un articolo non proprio benevolo nei confronti di Daniel Harding e, indirettamente, di Claudio Abbado”.
De Bortoli ha dichiarato che “al contrario del suo critico, ama entrambi i direttori d’orchestra, l’allievo e il maestro, ma ha sempre ritenuto e ritiene che la libertà di critica sia sacra purché non scada mai nei toni e nei contenuti”.
Il direttore del Corriere della Sera ha, inoltre, reso noto che il 18 ottobre 2011, il sovrintendente Stéphane Lissner  “chiese con arroganza la testa di Isotta. Non più gradito. Non la ebbe – sottolinea de Bortoli – e non l’avrà nemmeno questa volta”.

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