Il presidente della Federazione Europea dei Giornalisti (Efj), Arne Konig, sul maxi-processo in corso a Istambul

Scioccanti accuse di terrorismo a 46 giornalisti curdi

Arne Konig

ANKARA (Turchia) – Il presidente della Federazione Europea dei Giornalisti (Efj), Arne Konig, ha definito “scioccanti” le accuse di terrorismo rivolte a 46 cronisti turchi di origine curda, il cui processo è in corso a Istanbul.
I 46 giornalisti sono accusati di collaborazione con l’Unione delle Comunità Curde (Kck), sospettata dal governo di Ankara di essere un “braccio politico” del Pkk.
“E’ scioccante sentire che un lavoro giornalistico normale può essere considerato illegale, e un atto di terrorismo”, ha detto Konig, citato dalla stampa turca. Secondo la difesa i cronisti processati, 43 dei quali sono in carcere, sono accusati di “terrorismo” per avere scritto sul Pkk e sulla Kck.
In una intervista a Hurriyet, il segretario generale del Consiglio d’Europa, il norvegese Torbyorn Jagland, ha definito “preoccupante” che ci siano molti giornalisti in carcere in Turchia e ha criticato la formulazione vaga delle leggi anti- terrorismo.
“Basta che un cronista scriva su una organizzazione terroristica per essere subito associato con questa organizzazione”, ha detto. In un recente rapporto sulla Crisi della Libertà di Stampa in Turchia il Comitato internazionale per la Protezione dei Giornalisti (Cpj) ha rilevato che il paese della Mezzaluna, governato da 10 anni dal premier islamico Recep Tayyip Erdogan, ha il record mondiale di giornalisti in carcere davanti a Cina e Iran.
Il governo di Ankara, secondo il Cpj, “è impegnato in un’ampia offensiva per ridurre al silenzio i giornalisti critici attraverso la detenzione, procedure legali e l’intimidazione ufficiale”. (Ansa)

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