E’ stato capocronista del quotidiano bolognese corrispondente di “Associated Press” e presidente dell’Assostampa

Addio Aldo Ferrari, storico fotoreporter del “Carlino”

Aldo Ferrari

BOLOGNA – Giornalismo emiliano-romagnolo in lutto per la scomparsa di Aldo Ferrari, storico fotoreporter e giornalista del “Resto del Carlino” e presidente dell’Associazione Stampa Emilia-Romagna. E’ morto ieri, all’Ospedale Sant’Orsola di Bologna, all’età di 89 anni. E’ stato capocronista del quotidiano “Il Resto del Carlino” e corrispondente dall’Italia dell’agenzia “Associated Press”.  Ha, inoltre, diretto varie testate periodiche sportive.
Nato a Bologna il 25 gennaio 1924, era iscritto nell’elenco Professionisti dell’Ordine dei giornalisti dell’Emilia Romagna dal 1° febbraio 1964. Sommozzatore della Marina Militare durante la Seconda Guerra Mondiale, dopo la Liberazione lasciò gli studi di ingegneria per dedicarsi alla fotografia, dal 1950 al 1960, ed al giornalismo.
All’Associated Press iniziò a collaborare grazie al cognato, il giornalista e fotografo Costantino Della Casa. Le sue fotografie sono, infatti, custodite nella Cineteca comunale di Bologna, raccolte nel fondo Lucia Della Casa Ferrari-Costantino Della Casa.
Fra le sue pubblicazioni: “Bologna, una città”, di Renzo Renzi, fotografie di Aldo Ferrari; “Aldo Ferrari fotografo-La pallacanestro a Bologna dal 1951 al 1959”, Edizioni d’arte; “Bologna Kaputt”, di Luca Goldoni, Aldo Ferrari e Gianni Leoni, Edizioni Giornalisti Associati, Bologna 1980; “I borghi più belli dell’Emilia-Romagna”, testi di Aldo Ferrari e Paola E. Rubbi, Edizione Inchiostro Blu, Bologna 1998.
L’Associazione Stampa dell’Emilia-Romagna (Aser) si associa al lutto della famiglia per la scomparsa di Aldo Ferrari, che fu suo presidente in anni particolarmente difficili anche per l’Associazione e, in seguito, membro del Collegio dei Probiviri.
“Ferrari – ricorda l’Aser – presiedette l’Assostampa durante gli anni di piombo, quando anche il sindacato regionale dei giornalisti finì nel mirino del terrorismo subendo il tragico attentato nella sede allora in via San Giorgio dove perì Graziella Fava, una domestica che lavorava in quello stabile”.
Il sindaco di Bologna, Virginio Merola, nell’esprimere il suo “più profondo cordoglio e quello dell’Amministrazione comunale tutta alla famiglia Ferrari per la scomparsa di Aldo”, ricorda che “lo storico fotoreporter e giornalista, con i suoi scatti ha ritratto la nostra città vittima del secondo conflitto mondiale, ed ha raccontato le personalità multiple che tra gli anni ’50 e ’60 popolavano Bologna, da quella sportiva a quella artistica. Lodevole il suo impegno anche come capocronista de Il Resto del Carlino, e come presidente dell’Associazione Stampa Emilia-Romagna (Aser), il sindacato dei giornalisti della regione”.
“Con la scomparsa di Aldo Ferrari – sottolinea il sindaco di Bologna – perdiamo un brillante testimone della storia della nostra città. A Ferrari va la riconoscenza di tutta Bologna, non solo per il servizio reso alla città con il suo lavoro, ma soprattutto per l’immenso patrimonio culturale e storico che ha lasciato in eredità alla nostra comunità, donando tutti i suoi scatti all’Archivio fotografico della Cineteca”.
I funerali di Aldo Ferrari si svolgeranno mercoledì 6 febbraio, alle ore 15, nel cimitero di Borgo Panigale. L’orazione funebre sarà tenuta dal segretario aggiunto della Federazione nazionale della Stampa, Giovanni Rossi.

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