L’Odg delle Marche esprime solidarietà ai colleghi presi di mira dalla Croce Verde e da un consigliere regionale

I giornalisti possono sbagliare, ma non sono sciacalli

MACERATA – In questo nostro paese strano e un po’ fuori dal comune scopriamo che dopo gli impresentabili (pur sempre innocenti, per carità di Dio) ci sono anche gli intoccabili, cioè personaggi senza macchia e senza peccato per definizione. Seri, puliti, onesti, generosi, altruisti in assoluto. Guai sollevare dubbi o solo adombrare un sospetto. Ti arriva addosso una raffica di insulti e una buona dose di minacce. Chiare, esplicite, neppure velate o mascherate.
E’ quello che è successo a Macerata con una notizia che ha sfiorato la Croce Verde. O meglio una società collegata all’Associazione volontaristica, una Srl che dovrebbe svolgere una attività commerciale, cioè il servizio di onoranze funebri.
La Guardia di Finanza – secondo quanto hanno riportato i giornali – avrebbe chiesto informazioni e documenti ai responsabili della benemerita Associazione onlus. I giornali, come è loro dovere, hanno scrupolosamente verificato la notizia, l’hanno ritenuta di pubblico interesse e l’hanno riportata. Hanno fatto, cioè, semplicemente il loro dovere. E la notizia non è stata smentita.
Questo semplice fatto (cioè la pubblicazione) ha scatenato l’ira dell’amministratore della Croce Verde (Stefano Monachesi) e del consigliere regionale Angelo Sciapichetti che, durante una cena con i volontari (quindi pubblicamente, davanti a più persone) hanno coperto di insulti e di improperi chi ha osato riferire fatti che toccano in qualche modo l’attività dell’Ente da loro rappresentato.
Cosa dicono Monachesi e Scipichetti? Ci attaccano – affermano – perché “abbiamo avuto il coraggio di mettere mano a un sistema malavitoso”, ma noi sappiamo qual è il “movente”, chi è il “committente” e chi il “manovalante”.
“Abbiamo tolto l’osso al cane – hanno detto pubblicamente – e il cane ha reagito, sta mordendo e sta facendo di tutti i colori”. Il mandante dell’operazione non è specificato chi sia. E’ chiaro invece chi è il “manovalante”. Sono cioè i giornalisti (Sciapichetti li chiama “pennivendoli”) che sono dei sicari che si prestano a una operazione di sciacallaggio, asserviti a un sistema malavitoso. E – per non farsi mancare nulla – giù altri insulti: “giornalisti da strapazzo”, “personaggi squallidi”, “solo gli infami possono fare queste cose”; “tutti hanno un prezzo, anche l’informazione si può governare e manipolare come si vuole”. Alla fine arrivano pure le minacce: “pagheranno caro, fosse l’ultima cosa che faccio negli ultimi dieci anni”.
L’unica cosa che Monachesi e Sciapichetti non chiariscono è se l’ispezione della Finanza c’è stata o no. In altre parole non smentiscono la notizia che però – secondo il loro ragionamento – non doveva essere data per il semplice fatto che riguardava la benemerita Croce Verde.
L’Ordine dei giornalisti esprime solidarietà e vicinanza ai colleghi presi di mira, respinge tutte le accuse al mittente, denuncia come inaccettabile il tono minaccioso, intimidatorio, diffamatorio e perfino calunnioso usato dai dirigenti della Croce Verde maceratese. L’operazione non è stata ordinata, né condotta dai giornalisti che si sono limitati a riferire i fatti accertati e verificati. I giornalisti possono sbagliare, ma non sono al soldo di alcuno, né si prestano a operazioni di sciacallaggio.
Sconcerta anche il fatto che Monachesi e Sciapichetti parlino apertamente ed esplicitamente di un “sistema malavitoso” che ha regolato, fino al loro arrivo, il settore delle onoranze funebri. Se hanno elementi per affermare ciò dovrebbero avere la sensibilità e il senso civico di andare dai magistrati e denunciare i fatti di cui sono a conoscenza, anziché reagire in modo così disinvolto e scomposto. E utilizzando termini per i quali qualcuno potrebbe chiamarli a rispondere. Non sulle colonne dei giornali, ma nelle aule dei Tribunali.

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