ROMA – Ho accettato la candidatura alle prossime elezioni politiche, e dunque rassegno immediatamente le dimissioni da Presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana.
L’informazione italiana, segnata da conflitti di interesse e da anomalie che ci tengono lontani dell’Europa, sta attraversando una crisi profonda, che soffoca l’autonomia, mette a rischio l’esistenza di tante voci essenziali, tiene in una devastante precarietà migliaia di colleghi, rende fragile il nostro pluralismo.
Sono indispensabili interventi profondi, da attuare mettendo a frutto – se avrò la possibilità di partecipare all’attività parlamentare – le proposte elaborate in questi anni non solo dalle rappresentanze del giornalismo italiano, ma anche da associazioni e movimenti sempre più attenti alla rilevanza dell’informazione.
Ringrazio i colleghi e le colleghe coi quali ho lavorato in questi anni nel sindacato unitario dei giornalisti, che è stato per me la sede di un’esperienza preziosa anche dal punto di vista civile, perché il diritto-dovere di informare di noi giornalisti è stato sempre difeso in connessione col diritto dei cittadini a non vedersi sequestrato il diritto di sapere: un collegamento che ha permesso in questi anni di conseguire vittorie importanti come quelle contro il disegno di legge sulle intercettazioni e contro la riforma della diffamazione.
Porto con me una domanda di libertà e di riforme alla quale mi sento impegnato a rimanere coerente.