CAGLIARI – L’editore del quotidiano di Cagliari “L’Unione Sarda”, Sergio Zuncheddu, ha confermato direttore e condirettore della testata sfiduciati ieri dalla redazione. In una dura risposta al documento sindacale diffuso dal cdr, pubblicata ieri sul quotidiano, Zuncheddu ribatte punto su punto alle accuse dell’assemblea dei redattori su trasferimenti di giornalisti, mancato rinnovo dei contratti a tempo, insufficienza organico e futuro del giornale sul web. Ieri la redazione aveva sfiduciato i vertici del giornale con 37 voti (pari al 66,07% di quelli validamente espressi) a 19 (33,93%). (Agi)
Intanto, dagli Stati Generali dell’informazione in Sardegna, che si svolgono oggi e domani ad Alghero, l’Associazione Stampa Sarda e il Comitato di Redazione dell’Unione Sarda, in armonia con la Fnsi, hanno stilato il seguente documento:
“Se i rappresentanti dei lavoratori chiedono conto degli investimenti di un’azienda, fanno esattamente il loro mestiere, senza invadere il campo delle prerogative imprenditoriali. Il sindacato interno all’Unione Sarda si è sempre mosso e continuerà a muoversi in totale armonia con l’Associazione della stampa sarda e con la Federazione Nazionale della Stampa: il tentativo di dividere il fronte non è nuovo, e fallirà.
Per il Cdr l’accusa di voler tagliare ‘il ramo su cui siedono i giornalisti’ è infondata: per restare nella metafora botanica, il timore è che il ramo finisca per seccarsi a causa di potature eccessive e mal fatte, decise dal management aziendale. Chi pone problemi reali non danneggia l’azienda, ma collabora a garantirne il futuro e lo fa esercitando il ruolo di sindacalisti democraticamente eletti.
Il Cdr ha avanzato proposte innovative e offerto sacrifici per salvaguardare l’occupazione. I vertici aziendali hanno chiesto di accantonare le assunzioni per discutere solo di patto integrativo: spiace, ma un sindacato non accetta simili scambi.
L’editore Sergio Zuncheddu sa bene che contro di lui non vi è alcuna preconcetta opposizione. Se oggi il sindacato boccia certe scelte e lo dice apertamente non è ‘per fini che rimangono oscuri’, come lui afferma insinuando sospetti inaccettabili.
Non ha alcun interesse una sfida a chi fa la voce più grossa: il sindacato si ostina a chiedere un dialogo serio su questioni che da troppo tempo restano aperte – dalla qualità dell’informazione al dimensionamento degli organici, fino agli investimenti delle risorse aziendali, alla strategia multimediale e alla tutela dei diritti e della privacy dei giornalisti – e che rimangono di competenza sindacale, da affrontare col Cdr in un tavolo aziendale o a diversi e più articolati livelli”. (Fnsi)
Dagli Stati dell’informazione l’appello all’editore de “L’Unione Sarda”: “Niente scambi di ruolo, il sindacato chiede un dialogo serio”