Un grave danno che colpisce i giornalisti addetti stampa pubblici transitati dall’Inpdap (assorbito dall’Inps) all’Inpgi

Ricongiunzioni previdenziali onerose: un’ingiustizia

Giovanni Rossi, segretario aggiunto Fnsi

ROMA – Continua la battaglia parlamentare per superare la norma che impone la onerosità per passare i propri contributi previdenziali da un ente all’altro. Si tratta di una questione di grande rilievo anche per la categoria dei giornalisti poiché interessa quei colleghi i quali, dal 2001, sono obbligatoriamente transitati dall’Inpdap (Istituto nazionale di previdenza dei dipendenti dell’Amministrazione pubblica, ora assorbito all’interno dell’Inps) all’Inpgi (l’Istituto previdenziale dei giornalisti) in quanto esercitano la professione come addetti stampa pubblici.
Giovanni Rossi, segretario generale aggiunto e coordinatore della Commissione Uffici Stampa della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, spiega che si tratta di un provvedimento in sé giusto, teso a riunificare tutta la categoria nel proprio Istituto previdenziale, ma che, a causa dei meccanismi di calcolo delle pensioni modificatisi nel tempo, per i più anziani contribuenti Inpdap si è rivelato fonte di un danno previdenziale.
I colleghi che si sono risolti a chiedere la ricongiunzione della loro contribuzione in un unico ente si sono visti presentare un conto con cifre enormi: in alcuni casi anche varie centinaia di migliaia di euro. A questa situazione va posto rimedio: si tratta di compiere un atto di giustizia. Anche perché quelle persone non hanno avuto la possibilità di optare per un ente previdenziale piuttosto che per un altro.
In Parlamento sono state presentate proposte complessive su questo tema ed anche specifiche che riguardano il caso dei giornalisti “pubblici”. Occorre trovare una soluzione adeguata che riguardi la generalità dei lavoratori interessati a questo problema e che potrebbe essere perseguita pure attraverso una iniziativa del governo, sia essa per via legislativa o amministrativa.
Dobbiamo constatare che, purtroppo, il governo sembra non essersi convinto fino in fondo della necessità di affrontare la vicenda complessivamente dando una risposta positiva a tutti i lavoratori interessati. La Fnsi, ancora una volta, esprime appoggio a quei parlamentari i quali, con determinazione, sostengono la proposta di legge che è stata elaborata unitariamente e che, malgrado le difficoltà, frapposte anche dalla Ragioneria Generale dello Stato e dagli attuari dell’Inps, continuano una azione che ha un alto valore sociale e di giustizia.

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