

Il passaggio della testata “Secolo d’Italia” dall’Associazione Alleanza Nazionale (in liquidazione) alla Fondazione Alleanza Nazionale – si legge in una nota della redazione – “ha di fatto risolto i problemi di liquidità e ha sbloccato i pagamenti degli stipendi (fermi ad agosto) dei giornalisti che, comunque, durante tutto l’arco di tempo interessato hanno garantito l’uscita del quotidiano, con grande spirito di responsabilità”.
La soluzione individuata e perseguita dal presidente della Fondazione, Franco Mugnai, dal segretario generale Antonio Giordano, dal presidente del Cda del Secolo, Tommaso Foti, dall’amministratore delegato Alberto Dello Strologo e dai commissari nominati dal Tribunale di Roma – dopo il ricorso effettuato da alcuni esponenti di Fli -, prosegue la nota, “ha consentito di superare logiche che avevano messo in forse l’esistenza stessa del giornale”.
“Il nostro impegno per il rilancio del quotidiano – rilevano i redattori- continuerà. Vogliamo sottolineare che, in questa stagione di crisi, per salvare le aziende si procede a licenziamenti ed è ciò che sta avvenendo in molti giornali.
Invece al Secolo d’Italia è prevalsa la scelta di tutelare l’occupazione, anche a scapito degli investimenti che sarebbero stati necessari per il rilancio del prodotto.
La Fondazione Alleanza Nazionale può contare sin da oggi sul nostro apporto per perfezionare il prodotto e allargare il mondo dei lettori”. (Ansa)