
Roberto Natale, presidente della Fnsi
SALERNO – La Rai è un’azienda che “troppo è stata tenuta al laccio, e il primo elemento di competizione o di delegittimazione è ciò che va o non va in onda”. Così Roberto Natale, presidente della Fnsi, nell’intervento in risposta a quanto annunciato dal direttore generale Rai, Luigi Gubitosi, al congresso nazionale dell’Usigrai circa i propositi di rilancio del servizio pubblico.
“Il conflitto di interessi in Rai è gente che giocava a segnare nella propria porta – ha detto Natale – finendo anche con l’essere promossa a grandi incarichi e non invece essere inseguita dai tifosi infuriati per l’autogol…E’ questa, quindi, la prima grande discontinuità che chiediamo al direttore generale: ci metta in condizione di competere”.
Il presidente della Fnsi ha aggiunto che è sicuramente “importantissimo” occuparsi di regole, risorse, “ma ciò che ci legittima è innanzitutto il nostro prodotto. Per Natale la libertà editoriale è “un valore anche economico”, come pure è importante che “la Rai non vada mai in ferie e sia invece costantemente attenta a quel che accade nel Paese, anche in pieno agosto, e sia pronta ad informare così come fanno gli altri”.
L’esponente della Fnsi e già segretario dell’Usigrai ha aggiunto – rivolgendosi a Gubitosi – “chi ha privato i cittadini del diritto a sapere ha prodotto anche un danno alle casse della Rai. Chiami i responsabili a risponderne. Il direttore generale dia il segno che per il servizio pubblico si apre una nuova grande stagione di autonomia, dove ci sia il rispetto sostanziale della verità dei fatti. Ne ha bisogno il Paese perché un servizio pubblico con il freno a mano tirato è un danno. Per troppo tempo c’è stato raccontato un paese illusionistico”.
Natale ha anche ricordato che il referendum dell’Usigrai che aveva sfiduciato l’allora direttore generale Mauro Masi è stata “una dimostrazione d’amore nei confronti del servizio pubblico”, e oggi “bisogna mettere la Rai in sintonia con il Paese.
Il servizio pubblico è il luogo dove si rispettano le regole, e queste devono valere per tutti, così come le regole di trasparenza nei percorsi di carriera devono valere per tutti”. Infine l’invito a Gubitosi a “respingere le ingerenze non solo dei partiti ma anche delle cordate che arrivano sino al settimo piano di viale Mazzini”. E, richiamandosi a Ligabue, la sollecitazione al dg: “Niente paura”.
Il giovedì sera “c’è addirittura l’imbarazzo dei competitor nel gestire la troppa offerta informativa, mentre noi in Rai ci preoccupiamo di far divertire l’erede a un trono che non c’è più…”. Lo ha detto, tra applausi scroscianti, Roberto Natale, facendo riferimento alla assenza di un programma di approfondimento informativo il giovedì in prima serata sugli schermi Rai, in particolare Rai 2, e alla messa in onda, per contro, nella stessa fascia oraria e sulla seconda rete di una trasmissione con protagonista Emanuele Filiberto.
Con quali tempi il vertice Rai interverrà sulla vicenda Marano, dopo la condanna in primo grado del vice direttore generale a un anno e 4 mesi per falsa testimonianza? E’ la domanda che il presidente della Fnsi ha posto a Gubitosi.
Natale ha tratto spunto dalla vicenda che, recentemente, aveva visto protagonista un giornalista della sede Rai di Torino, nei confronti del quale era subito partito un provvedimento per i contenuti del suo servizio sulla tifoseria napoletana in occasione della partita di calcio Juve-Napoli.
Il presidente della Fnsi ha espresso pubblico apprezzamento “per la prontezza” con cui il direttore generale di viale Mazzini è intervenuto nella vicenda, chiedendo però subito dopo se l’azienda intenda muoversi con altrettanta celerità nei confronti di Marano, che “ha dato prova di scarsa aderenza ai dettami etici aziendali”. Per Natale “non va bene il principio che le regole valgono per i peones e non per i piani alti”. (Agi)