E’ stato direttore de “l’Unità” e di “Rinascita”, partigiano e parlamentare del Pci al fianco di Togliatti

Addio Luciano Barca, giornalista ed economista

Luciano Barca

ROMA – A Roma, è morto Luciano Barca, partigiano, economista, politico, giornalista e scrittore. Nato a Roma il 21 novembre 1920, ufficiale di Marina durante la Seconda Guerra Mondiale, decorato per le azioni con il sommergibile “Ambra”. Dopo la Resistenza, nel 1945 si iscrisse al Pci e divenne giornalista a “l’Unità”. Luciano Barca, padre dell’attuale ministro per la Coesione Territoriale, Fabrizio Barca.
Laureato in Giurisprudenza alla “Sapienza” di Roma con una tesi in Economia politica, si distinse e venne decorato durante la Seconda Guerra mondiale per le azioni condotte con il sommergibile “Ambra”.
Nel 1944 si avvicinò ai comunisti e partecipò alla Resistenza, ammutinandosi contro il comandante del sommergibile su cui era imbarcato e attaccando con successo una silurante tedesca.
Barca ha ricordato questa esperienza nel 2001, nel libro “Buscando per mare con la Decima Mas”, unica eccezione in una produzione letteraria dedicata all’economia e alla politica.
L’attività giornalistica di Barca comincia durante la Costituente, nel 1946, l’anno successivo alla sua iscrizione al Pci, facendo una sostituzione nella redazione romana de “l’Unità”.
Giornalista professionista iscritto all’Ordine del Lazio dal 1° agosto 1947, Nel giornale del Pci, Barca rimane per 11 anni, diventandone direttore. Inoltre è stato direttore della prima serie di Politica ed Economia, di “Rinascita” e del “Menabò di Etica ed Economia”.
Membro del Comitato Centrale del Pci dal 1956, Barca è stato uno degli economisti di riferimento del partito. Dal 1963 divenne deputato comunista per sei legislature e quindi senatore del collegio di Melfi dal 1987 al 1992.
Durante la sua attività parlamentare è stato vicepresidente della Commissione Bilancio della Camera, presidente della Commissione bicamerale per il Mezzogiorno nei difficili anni del passaggio dalla Cassa all’intervento ordinario e dal 1965 al 1970 vicepresidente del gruppo del Pci alla Camera.
Quanto agli incarichi di partito, è stato nella Segreteria nazionale dal 1960 al 1963, nella Direzione dal 1972 al 1986, ricoprendo incarichi a fianco di Togliatti, Longo e Berlinguer. Contrario al modo come fu attuata la “svolta della Bolognina”, nel 1997 Luciano Barca uscì dai Ds. Dal 1990 presiedeva a Roma l’associazione culturale “Etica ed Economia”.
Molto importante la sua produzione di testi economici e politici. Tra queste “L’economia della corruzione” con Sandro Trento (Laterza 1994), “Da Smith con simpatia. Mercato, capitalismo, Stato sociale” (1997); “Del capitalismo e dell’arte di costruire ponti” (Donzelli, 2000); “Legittimare l’Europa” (con Maurizio Franzini) edizioni del Mulino 2005 e nello stesso anno, con l’editore Rubbettino “Cronache dall’interno del vertice del Pci” sulla base dell’archivio depositato alla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli. (Ansa)

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