Venerdì la cerimonia di intitolazione del largo comunale tra via Filippo Meda e via Achille Benedetti, nei pressi della via Tiburtina

Roma intitola una piazza al giornalista Pietro Caporilli

Pietro Caporilli esce dal sommergibile “Pier Capponi” dopo aver intervistato l’equipaggio

ROMA – Una strada di Roma ricorderà il giornalista Pietro Caporilli. Lo ha deciso il Comune di Roma che, venerdì 12 ottobre, alle ore 11, darà vita ad una cerimonia di intitolazione alla presenza del sindaco Gianni Alemanno e del consigliere dell’Assemblea Capitolina, Federico Guidi.
A “Pietro Caporilli giornalista – storico – scrittore” del largo comunale sito tra via Filippo Meda e via Achille Benedetti, nei pressi della via Tiburtina. Lo ha reso noto Pierluigi Roesler Franz, sindaco dell’Inpgi e consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti, diffondendo anche il profilo biografico di Pietro Caporilli, tracciato dal figlio Memmo.
Pietro Caporilli, giornalista, storico e scrittore, nato in Alatri, in provincia di Frosinone, il 3 novembre 1901, ha vissuto (tranne il periodo della Repubblica Sociale che lo ha visto a Como e Milano) sempre a Roma dove ha iniziato la sua attività di giornalista, di storico e di scrittore.
Il suo carattere esuberante lo portò da giovanissimo a raggiungere, dopo innumerevoli difficoltà, Gabriele d’Annunzio a Fiume (1919). Successivamente ha partecipato alla marcia su Roma (28 ottobre 1922) e intrapreso l’attività giornalistica come redattore e collaboratore in varie testate “Il Tevere”, “Giornale di Roma”, “Popolo d’Italia” ecc.
Un periodo particolarmente felice per la vita di Caporilli non solo lavorativa ma anche affettiva. Nel 1927 ha conosciuto e sposato Evelina Fanella-Rodi che sarà la moglie adorata di tutta la sua vita e dalla quale avrà ben 7 figli (Memmo, Rosita, Romano, Rossana, Maria Cristina). A 29 anni  viene nominato da Re Vittorio Emanuele III Cavaliere (1930) per “L’educazione Nazionale” avendo già pubblicato diversi libri per i giovani ed avendo creato la casa editrice “Ardita”. In seguito gli verranno conferiti la “Croce al merito di guerra” (1942) ed un encomio solenne (1947). Per le edizioni Ardita pubblicherà il libro “L’Assedio dell’Alcazar” da cui verrà tratto il soggetto per il film omonimo. Sarà direttore dei quotidiani “Il Veneto” e “Il Corriere Veneto”  e del settimanale “La Domenica del Corriere” all’epoca rivista con la più alta tiratura d’Europa. Partecipa alla vita politica del Paese e viene nominato segretario federale del Partito Nazionale Fascista per la Dalmazia a Zara e dell’Istria a Pola.
Durante la seconda guerra mondiale parte volontario sui sommergibili come corrispondente di guerra per “Il Giornale d’Italia”. Nel 1945, a guerra finita rientra a Roma con la famiglia (da Como dove è stato testimone oculare delle ultime ore di Mussolini). Qui dopo un periodo economico difficilissimo per tutta la famiglia – essendo stato operato – riprende l’attività di scrittore e giornalista pubblicando giornali e riviste che avranno un successo enorme come “Asso di Bastoni”, di cui ricordiamo alcune delle più famose inchieste: quella sull’assassinio dell’eroe tenente colonnello Ettore Muti; la denuncia per alto tradimento dell’ammiraglio Franco Maugeri (e sua destituzione) che costò la vita di tanti nostri giovani imbarcati sulle unità da combattimento della Marina Italiana; l’esaltazione delle gesta della Xa Mas di Valerio Borghese (Medaglia d’Oro). Tutte queste e molte altre inchieste gli procurarono 56 denunce, vari processi e 3 mesi di carcere, ma sempre assolto.
Un’altra pubblicazione che ebbe un notevole successo editoriale fu “7 anni di guerra” una fotostoria della seconda guerra mondiale in cinque edizioni con la pubblicazione di oltre 6000 foto ed illustrazioni varie. Quale supplemento esce un disco a 45 giri per il canto “Lili Marlen” con la voce di Pietro. Nel 1952 viene eletto a Roma Consigliere Comunale con delega del Sindaco a celebrare matrimoni. La sua inesauribile vena di giornalista, storico e scrittore non lo abbandonerà mai, continuerà a scrivere e pubblicare opere, saggi, riviste, ecc. fino al 16 dicembre del 1977.

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