Caso Sallusti: il Movimento Liberi Giornalisti chiede “una risposta forte e concreta a una vicenda gravissima”

“Crisi nera per l’editoria: convocare gli stati generali”

Giuseppe Gallizzi

La platea dell’incontro al Circolo della Stampa di Milano

MILANO – Il futuro della professione giornalistica è stato al centro di un incontro-dibattito organizzato, al Circolo della Stampa di Milano, dal Movimento Liberi Giornalisti presente nei consigli nazionali di Fnsi e Ordine dei giornalisti.
A coordinare i lavori il leader del movimento, Giuseppe Gallizzi, già caporedattore centrale del Corriere della Sera, Fabio Benati, membro del comitato esecutivo dell’Ordine nazionale, Paolo Pirovano, segretario regionale dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia, Pierfrancesco Gallizzi, consigliere nazionale della Fnsi, Angelo Baiguini, presidente della commissione giuridica dell’Ordine nazionale dei giornalisti, Sergio Castelletti, già caporedattore del Giornale di Brescia, e i consiglieri nazionali dell’Ordine, Rino Felappi, Massimiliano Saggese, Beppe Spatola, Giancarlo Mariani, Francesca Santolini, Maria Ancilla Fumagalli, Dario Collio, Mario Guerrisi, Gaetano Belloni e Angela Battaglia.
Il dibattito ha spaziato dal caso Sallusti alla riforma dell’Ordine, dal ruolo del sindacato ai problemi sempre più attuali e complessi della Casagit.
Tutti i relatori hanno analizzato il momento critico che interessa giornali, radio e televisioni. “Licenziamenti, cassa integrazione e contratti di solidarietà – come hanno sottolineato in molti – aggravano sempre più lo stato di crisi della stampa, tra l’indifferenza di politici, operatori economici e degli stessi organismi dirigenziali della categoria”.
In molti hanno auspicato la convocazione urgente degli stati generali dell’editoria. Infine, sul caso del direttore de “Il Giornale”, Alessandro Sallusti, è stato redatto un documento nel quale si afferma che “Il tempo delle dichiarazioni e degli attestati di solidarietà è scaduto. La Federazione Nazionale della Stampa convochi i suoi vertici e proclami in tempi rapidissimi uno sciopero generale dei giornalisti. Serve una risposta forte e concreta a una vicenda gravissima, che non ha precedenti e lede i principi elementari della democrazia”.

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