Per l’ex direttore del Tg4 si tratta di un “movimento d’opinione” d’appoggio al Pdl, ma “Berlusconi non ne sa niente”

Fede si dà alla politica e fonda “Vogliamo vivere”

Silvio Berlusconi

Emilio Fede, 81 anni

MILANO – Dopo il coinvolgimento nel caso Ruby, l’indagine sui presunti versamenti di contante in Svizzera e l’uscita dal Tg4, Emilio Fede “scende in campo” con “Vogliamo vivere”, che definisce “un movimento di opinione”: ad annunciarlo è lo stesso giornalista al settimanale “L’Espresso”, in edicola domani.
“Fondo un movimento di opinione – spiega Fede – perché ho ascoltato tanta gente che mi incoraggia. Il Pdl rischia di diventare uno spartito stonato. Si sta muovendo da solo? Mi muovo da solo, e ci metto soldi miei. Berlusconi non ne sa niente. ‘Vogliamo vivere’ riassume il malessere di tanti, sotto il cosiddetto governo tecnico. Il centrodestra non può finire in mano alla Santanché. E di là chi c’é? Beppe Grillo. Io non sono un politico, io ho una storia, sessant’anni di giornalismo, la Rai, l’Africa, le guerre seguite al Tg4. Questa storia due anni fa è stata inquinata, ma non mi faccio intimidire”.
Sul fronte giudiziario, si dice fiducioso: “Uscirò a testa alta dal Rubygate. E quanto alla storia ridicola della Svizzera, nata da una lettera anonima, sono certissimo dell’archiviazione. Io non ho portato nessuna valigetta: al valico di Brogeda, 2 milioni e mezzo in contanti, chi ci può credere?”.
Quanto al movimento, Fede pensa “a una lista di appoggio nel centrodestra. E mi rivolgo specialmente all’elettorato femminile, mica può andare tutto dalla Santanché, no? ‘Il Giornale’ la vuole vicepremier? Prego. Io faccio da me”.
Il marchio, anticipa “L’Espresso”, “lo ha realizzato un amico grafico: due foglie stilizzate, in bianco e verde, e stilizzate le figure di un anziano e di un bambino. A fine settembre, racconta l’ottantunenne, farà stampare migliaia di manifesti, poi tante spille col simbolo, all’americana. Lui è convinto: la legislatura finirà in lieve anticipo”.
Se i riscontri saranno buoni, Fede si candiderà “al Nord e in Sicilia”. Programma politico? “Ci vuole un comitato di esperti veri che affianchi i singoli ministri per un massimo di sei mesi”.
E la cura Monti per l’Italia? “Fallirà”, risponde. “Non mi piace il governo tecnico, imposto sopra la testa della gente. Ma chi sono? Manco si capisce quando parlano. E Monti, poi: mi annoia, mi annoia da mo-ri-re”. (Ansa)

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