L’Associazione Ligure Giornalisti contesta la cessione delle dieci sedi regionali di Videotime

Crisi Mediaset: il casting dei futuri senza lavoro

Marcello Zinola

GENOVA – «La cessione delle 10 sedi regionali di Videotime rappresenta l’ultimo “casting” della crisi, i cui protagonisti sono già certi, ovvero i lavoratori». Lo afferma l’Associazione Ligure dei Giornalisti, guidata dal segretario Marcello Zinola, in merito a «scelte, dice l’azienda, dovute alla crisi, ma i dati forniti evidenziano anche seri problemi di organizzazione del lavoro la cui responsabilità è imputabile all’azienda e ai suoi responsabili. Strategia diffusa: denunciare la crisi, evitare i problemi, non fornire piani industriali ed editoriali seri, insomma no a un confronto serio. E a una ricerca di soluzioni reale».
A giudizio del sindacato dei giornalisti «esprimere solidarietà ai lavoratori Videotime non è un mero atto formale o dovuto dal ruolo sindacale. Vuol dire avere a cuore i problemi dell’informazione in tutte le sue componenti e, soprattutto, non essere chiusi nel cieco corporativismo della “sfiga” accettando la logica del “tanto tocca a loro”. Oggi a “loro”, ma domani (o forse tra qualche “ora”) ai giornalisti. Nell’emittenza (nazionale e locale), come nei giornali.

Genova e la Liguria rappresentano un pezzetto del caso Videotime, ma è un pezzetto pesante che si aggiunge al quadro di crisi attuale e di prospettiva in tutte le espressioni delle diverse realtà dell’informazione, ivi compresa quella pubblica.
E con una Rai dove i nuovi Dg hanno contratti a tempo indeterminato, da 650milioni di euro l’anno.
Il premier Monti e il ministro Fornero (oggi silenti sul tema) avevano parlato della noia del posto fisso: Mediaset li ha presi in parola. Girato l’angolo, nell’ufficio del direttore generale Rai, una “noia” mortale da posto fisso. Ma volete “mettere” il brivido da licenziamento?».

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