
Oltre il 92% dei giornalisti interpellati dall’associazione ha dichiarato di ritenere che la libertà di stampa sia stata recentemente ostacolata dai funzionari governativi, che hanno esercitato una stretta presa sul flusso di informazioni.
Quattro su cinque dei 663 intervistati, tra i quali giornalisti, fotografi e direttori di testate, hanno detto che il grado di libertà dei media nel territorio di Hong Kong è peggiorato durante il mandato di Tsang. Convinzione che ora appartiene all’86,9% delle persone intervistate: ben 28,5 punti percentuali in più rispetto a un sondaggio simile effettuato cinque anni fa.
“Questo è un risultato scioccante – ha detto Mak Yin-ting, presidente dell’Hkja, a una ong che si occupa di libertà di stampa – è una situazione molto preoccupante e questo è un colpo mortale, perché il governo di Hong Kong è il più grande detentore di informazioni”.
Per il 57% degli intervistati i giornalisti hanno un limitato accesso alle informazioni da parte della polizia e delle altre forze dell’ordine e autorità.
Esiste poi, come ha sottolineato anche la presidente Mak, un problema di autocensura, nel senso che secondo il 71% dei giornalisti intervistati almeno il 40% ha smesso o limitato di dare notizie negative o che potessero mettere le autorità in cattiva luce. (Ansa)
Quattro su cinque dei 663 intervistati, tra i quali giornalisti, fotografi e direttori di testate, hanno detto che il grado di libertà dei media nel territorio di Hong Kong è peggiorato durante il mandato di Tsang. Convinzione che ora appartiene all’86,9% delle persone intervistate: ben 28,5 punti percentuali in più rispetto a un sondaggio simile effettuato cinque anni fa.
“Questo è un risultato scioccante – ha detto Mak Yin-ting, presidente dell’Hkja, a una ong che si occupa di libertà di stampa – è una situazione molto preoccupante e questo è un colpo mortale, perché il governo di Hong Kong è il più grande detentore di informazioni”.
Per il 57% degli intervistati i giornalisti hanno un limitato accesso alle informazioni da parte della polizia e delle altre forze dell’ordine e autorità.
Esiste poi, come ha sottolineato anche la presidente Mak, un problema di autocensura, nel senso che secondo il 71% dei giornalisti intervistati almeno il 40% ha smesso o limitato di dare notizie negative o che potessero mettere le autorità in cattiva luce. (Ansa)