
Federico Fioravanti
PERUGIA – L’art. 18 dello Statuto dei lavoratori, che assicura la reintegrazione nel posto di lavoro nel caso di licenziamento illegittimo, è applicabile, ove ne sussistano le condizioni, anche ai direttori di giornali.
È questo il nucleo della importante sentenza del Giudice del Lavoro del Tribunale di Perugia, Simonetta Liscio, che ha ordinato la reintegrazione nel posto di lavoro di direttore di giornale, dell’ex-direttore del Corriere dell’Umbria, Federico Fioravanti.
Fioravanti, che era stato direttore per molti anni e aveva portato il giornale alla elevata diffusione di circa 26.000 copie, era stato licenziato il 12 gennaio 2009, senza una motivazione particolare, ma solo per una scelta di “discontinuità”.
Fioravanti si era allora rivolto al prof. avv. Siro Centofanti, che aveva presentato ricorso al Tribunale di Perugia, basato sul fatto che Fioravanti, in quanto non aveva poteri di assunzione, né di licenziamento di altri giornalisti, né di spesa, non poteva essere considerato dirigente, per cui era applicabile anche a lui l’art. 18 dello Statuto dei lavoratori.
Quanto al licenziamento, il prof. Centofanti aveva evidenziato che esso era privo di ogni giustificazione sostenibile.
Il Giudice del Tribunale di Perugia, Simonetta Liscio, ha svolto, in varie udienze, un’approfondita istruttoria, da cui è emerso che effettivamente Fioravanti era stato direttore del Corriere dell’Umbria, ma senza avere poteri dirigenziali.
Il Tribunale di Perugia ha, quindi, con una sentenza particolarmente significativa, annullato il licenziamento e ha ordinato alla Società editrice del Corriere dell’Umbria di reintegrare Fioravanti nel posto di direttore del giornale.
Il Tribunale ha, altresì, condannato la Società editrice a pagare a Fioravanti tutte le retribuzioni dal giorno del licenziamento (con detrazione dell’indennità di preavviso) e i relativi contributi previdenziali, oltre a rimborsargli tutte le spese di giudizio.
La causa si riferiva, peraltro, a un licenziamento precedente il nuovo contratto collettivo per giornalisti del 26 marzo 2009, che ha previsto la qualifica dirigenziale dei direttori di giornale.
Il caso Fioravanti
Poche parole: “Abbiamo deciso. Vorremmo rimodulare la linea editoriale…”. A Fioravanti non viene lasciato firmare neanche il numero del giorno successivo. Giusto il tempo di scrivere un editoriale d’addio affettuoso alla redazione e ai lettori. Finiscono così, con modalità che facilmente porteranno alle carte bollate, i quasi dodici anni di direzione di Fioravanti. (Fonte “Prima comunicazione”, gennaio 2009).
E’ stato anche tra i fondatori del quotidiano, leader delle vendite nella regione, in edicola dal 18 maggio 1983. Negli anni successivi ha aperto il Corriere di Arezzo e il Corriere di Siena. E nel 2002 ha fatto nascere anche il Corriere di Maremma.
La catena editoriale è presente anche nel Lazio con il Corriere di Viterbo (il giornale più diffuso nella provincia) ed il Corriere di Rieti. In Umbria, sotto la direzione di Fioravanti sono state varate anche le edizioni di Terni e Foligno-Spoleto.