Annunciato lo stato di agitazione contro una divisione, quella di tv e frequenze, “che non ha precedenti nel Paese”

La 7, il cdr: “No alla scissione, pronti 3 giorni di sciopero”

ROMA – L’assemblea dei giornalisti de “La7” all’unanimità esprime grave preoccupazione per l’ipotesi di scissione di Telecom Italia Media, con la separazione delle emittenti “La 7”, “La7 hd” e “Mtv” dalle attività di emissione, ovvero le frequenze, bene demaniale assegnato in concessione dallo Stato alle tv.
E viene annunciato dai giornalisti lo stato di agitazione e affidato al Comitato di redazione un pacchetto di tre giornate di astensione dal lavoro da svolgersi nelle modalitaà decise dalla rappresentanza sindacale.
Nel comunicato sindacale si parla di “divisione che non ha precedenti in Italia, che non produrrebbe valore per gli azionisti e finirebbe per indebolire le tv del gruppo Telecom, mettendone a rischio lo sviluppo futuro, a solo vantaggio del duopolio Rai-Mediaset, che blocca il settore dei media, distorce il mercato pubblicitario, frena lo sviluppo del Paese”.
Per questo motivo “i giornalisti del ‘Tg La7’ invitano le forze politiche, la Consob e le altre autorità di controllo a vigilare su una vicenda che non investe solo il destino di un’emittente, ma gli assetti e gli equilibri di tutto il sistema dell’informazione italiano, perno della vita democratica del Paese”.
I giornalisti de La7 chiedono all’azienda “chiarezza sulla vendita”, e “auspicano la cessione di Timedia a un editore con seri progetti di rilancio e un management che punti davvero allo sviluppo delle tv”, oltre che invitare azienda e direzione a “tutelare e potenziare gli spazi dell’informazione, mantenendo tutte le edizioni del Tg – compresa l’edizione della notte – e a consolidare i colleghi precari con l’assunzione a tempo indeterminato”. (Agi)
Il Direttivo dell’Associazione Stampa Romana fa proprio il documento de l’assemblea dei giornalisti de La7 esprimendo profonda preoccupazione per “l’ipotesi di scissione di Telecom Italia Media, con la separazione delle emittenti La7, La7d, e Mtv dalle attività di emissione ovvero le frequenze, bene comune demaniale assegnato in concessione dallo Stato per le Tv e i ripetitori.
Una divisione che non ha precedenti in Italia, che non produrrebbe valore per gli azionisti e finirebbe per indebolire le Tv del gruppo Telecom, mettendone a rischio lo sviluppo futuro, a solo vantaggio del duopolio Rai-Mediaset, che blocca il settore dei media, distorce il mercato pubblicitario, frena lo sviluppo del Paese”.
Il Direttivo si associa all’appello dei giornalisti del Tg La7 chiedendo “agli organismi sindacali nazionali e territoriali, alle forze politiche, alla Consob e le altre autorità di controllo di vigilare su una vicenda che non investe solo il destino di un’emittente, ma gli assetti e gli equilibri di tutto il sistema dell’informazione italiana, perno della vita democratica del Paese”.*
Il Direttivo appoggia, inoltre, le istanze dell’assemblea e chiede “all’azienda chiarezza sulla vendita e sul contratto con la concessionaria pubblicitaria, auspicano la cessione di Timedia a un editore con seri progetti di rilancio e un management che punti davvero allo sviluppo delle tv”.
Il Direttivo, infine, sulla scorta delle indicazioni dell’assemblea,  invita “azienda e direzione a tutelare e potenziare gli spazi dell’informazione, mantenendo tutte le edizioni del Tg – compresa l’edizione della notte – e a consolidare i colleghi precari con l’assunzione a tempo indeterminato”.

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