L’ex direttore del quotidiano d’accordo con l’Assostampa: “Solo così si potrà chiarire se ci sia stato il dolo”

“Sardegna 24”, Bellu: “Ci vuole la magistratura”

Giovanni Maria Bellu

CAGLIARI – “La vicenda della liquidazione di ‘Sardegna24’ si protrae ormai da troppo tempo. Condivido totalmente la nota diffusa dell’Assostampa sarda. E la interpreto come un via libera ad agire in giudizio e a mettere in atto tutte le misure, a partire dall’istanza di fallimento, consentite dalla legge”.
Lo ha dichiarato l’ex direttore di ‘Sardegna24’ Giovanni Maria Bellu dopo la nota di Assostampa. “Ho subìto un danno doppio”, spiega: “Non solo, come tutti i colleghi, vanto un considerevole credito da lavoro, ma ho investito nel tentativo di salvare l’azienda e il giornale oltre centomila euro del mio patrimonio personale e familiare”.
“Per poi scoprire”, prosegue Bellu, “a un mese del passaggio delle quote, che la situazione finanziaria reale era radicalmente diversa da quella che mi era stata prospettata. La nullità di quell’accordo è così evidente che il liquidatore – come è noto all’Assostampa – da mesi ha avviato una interlocuzione con i soci fondatori e non col sottoscritto. Sono loro a dover decidere se liquidare l’azienda, mettendo a disposizione le risorse necessarie, o affrontare il fallimento con tutte le sue conseguenze possibili”.
“Ho da tempo comunicato al liquidatore che se dovessi guardare solo al mio interesse personale”, ha proseguito l’ex direttore del giornale, “agirei immediatamente per favorire l’avvio della procedura fallimentare. Credo infatti che l’occhio imparziale del giudice civile, e se del caso penale, sia quello più idoneo a ricostruire nei dettagli questa vicenda scandalosa non solo sul piano imprenditoriale ma anche politico e culturale”.
“La magistratura, col suo potere sanzionatorio che si estende fino ai testimoni, obbligati a non dire il falso e a non tacere il vero”, argomenta Bellu, “può risalire alle responsabilità della malagestione, può svelare alcune vicende sbalorditive che ho potuto scoprire solo dopo che, acquisite le quote, ho avuto accesso alla contabilità, può individuare l’esistenza di eventuali soci occulti, può dipanare la matassa delle relazioni tra ‘Sardegna24 Srl’ e altri soggetti imprenditoriali. La magistratura può chiarire se certi comportamenti siano stati frutto di colpa o anche di dolo. La vicenda di ‘Sardegna24’ è un modello negativo degli effetti nefasti che è in grado di produrre una concezione solo strumentale del ruolo dell’informazione. Credo che un processo pubblico sarebbe utile a dissuadere chiunque altro ad agire in futuro con tanta leggerezza sia nei confronti dell’opinione pubblica, sia nei confronti dei dipendenti”.
“Ho tuttavia comunicato da tempo al liquidatore, e ieri all’Assostampa, che sono disposto ad aderire a una ragionevole transazione, dunque rinunziando a parte di quanto mi è dovuto, se questo puo’ favorire una chiusura non traumatica della vicenda, col pagamento ai colleghi delle loro spettanze e con la regolarizzazione delle posizioni contributive. Ma il tempo, ormai, è scaduto”. (Agi)

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