ll portale in cirillico “Yandex” supera il Primo Canale tv: è cambiato il leader nell’informazione russa

Russia: il web guida la rivoluzione dei media

MOSCA (Russia) – Il portale e principale motore di ricerca in cirillico, “Yandex”, per la prima volta ha superato il Primo Canale tv russo in termini di pubblico quotidiano. Lo scrive il quotidiano “Vedomosti” che annuncia: nel mercato dei media è cambiato il leader. I russi sono evidentemente meno teledipendenti e sentono una necessità sempre maggiore di Web, tanto che un sito si può permettere un pubblico più vasto di ogni singola emittente. E internet, che come rimarcava ieri Amnesty International solo ieri, resta “un’area relativamente libera” nei panorama dei media.
Nel mese di aprile, Yandex ha raccolto 19,1 milioni di persone al giorno. A guardare il Primo Canale erano 18,2 milioni di persone al giorno. La stima viene dalla società di ricerca TNS (pubblico dai 12 ai 54 anni in città con una popolazione che supera le 100.000 persone). Va detto che il Primo è il canale più popolare della tv russa, e la sua leadership sui media era indiscussa da decenni.
Non basta. Anche un altro sito di spicco, “Mail.ru” ha quasi raggiunto il Primo. Mentre il rapido declino del teleschermo – o come una volta è stato definito da Aleksey Navalny, “la scatola degli zombie” – spiega un Paese che vive significativi cambiamenti sociali. E lo stesso blogger anti Putin, perennemente con iPhone in mano e capace di twittare anche dal blindato della polizia, è lo specchio di una significativa mutazione.
Il web è protagonista di una vera rivoluzione dei costumi in Russia, dove l’opposizione anti Putin, in passato debole e inefficace, ha acquisito forza proprio grazie ai social network, ai blog e più in generale alla rete. E in questi mesi la dialettica politica si è trasferita sul web, a colpi di video, tweet, internet tv come Dozhd, che sostiene le proteste e produce dirette online dalla piazza.
Altri siti, come quello della principale radio Eco di Mosca, hanno subito attacchi hacker durante la campagna elettorale delle legislative (4 dicembre 2011) e delle presidenziali (4 marzo 2012), a seguito di critiche dalla stesso Vladimir Putin, che aveva accusato la radio di buttargli “addosso un sacco di spazzatura”.
Su internet si è giocata la partita elettorale più dura. L’opposizione sin da dicembre ha messo in Rete video che dimostravano i brogli ai seggi. Putin determinato a tornare presidente ha usato a sua volta le nuove tecnologie, ordinando un sistema di Webcam per tenere sotto controllo qualsiasi seggio. Bastava un clic e qualsiasi elettore, registrandosi tramite il proprio social network, poteva accedere e guardare cosa accadeva nei seggi a marzo.
A TmNews, Aleksei Chesnakov, uno stratega chiave della politica interna sotto la precedente presidenza di Putin, a capo del Centro per la politica attuale in Russia, ha confutato il fatto che l’attuale elite politica abbia perso la partita delle nuove tecnologie e dei social network. Sottolineando che le reti sociali sembrano talora molto più utili per andare contro, piuttosto a favore di qualcuno. Ma benchè “non sia stato così percettibile” anche il partito di maggioranza ne ha fatto uso. “E se si vanno a guardare i trend, ci si accorge di questo”.
Non che il potere non conoscesse la potenza del mezzo sin dal principio. Il 3 aprile 2008, il Russian internet Forum (RIF-2008) venne inaugurato dall’allora presidente eletto Dmitry Medvedev che disse nel discorso di apertura: Runet (il web in cirillico) è popolato da 40 milioni di utenti, pari al 28 per cento della popolazione. Medvedev sottolineò pure che i siti russi fanno 3 miliardi di dollari di transazioni annuali e hanno 370 milioni di dollari in introiti pubblicitari. Un grosso business che in questi anni è ulteriormente cresciuto.
A ottobre 2011 un’altra ricerca sullo sviluppo della Rete nel paese, vedeva 43 milioni di cittadini usare internet almeno una volta al giorno (ben più di quanto raccontato oggi da TNS, per la quale sarebbero 30,5 milioni), con un tempo di permanenza media di 121 minuti al giorno. Di questi utenti, 26 andavano su portali, 51 sui social network, 5 leggevano notizie, 9 guardavano video, 15 facevano conoscenza, 10 giocavano, 6 facevano acquisti, 2 guardavano le previsioni del tempo.
Il confronto tra il tempo che mettono a disposizione i russi a un sito di notizie rispetto a un social network è impietoso: 1 a 10. La fonte del dato viene dal Centro russo di studio dell’opinione pubblica. Inoltre in base a un’analisi su tre social network (Facebook, Vkontakte e Twitter), le testate russe con il maggior numero di contatti sono Forbes (oltre 300.000) RIA Novosti (quasi 250.000) e Esquire (oltre 200.000). E giusto ieri, Amnesty pur denunciando la violazione “sistematica” della libertà di espressione in Russia nel 2011, ha sottolineato su internet ci si può permettere di dissentire. (TmNews)

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