Oggi il premier turco incontra Monti, a Roma, per intensificare gli scambi commerciali con l’Italia

Erdogan pensi prima a liberare i giornalisti

Recep Tayyip Erdogan

Una manifestazione per la liberazione dei giornalisti turchi

ROMA – La visita che il premier turco Erdogan compie oggi, a Roma, non può avere come oggetto soltanto l’intensificazione degli scambi commerciali con l’Italia.
In Turchia cento giornalisti (almeno per metà curdi) sono in prigione per appartenenza ad organizzazioni terroristiche. Accuse talmente inconsistenti che il recente rapporto di “Reporter sans Frontières” sulla libertà d’informazione colloca la Turchia al 148esimo posto tra i 179 Paesi del mondo; e la Federazione Europea dei Giornalisti (Efj) ha lanciato una campagna per la “adozione” di questi colleghi da parte dell’opinione pubblica internazionale.
Erdogan assicura che la Turchia vuole ancora entrare nell’Unione Europea: “Faremo di tutto per diventarne membri”, ha dichiarato ieri al Corriere della Sera. E’ bene, allora, che i governi europei gli chiedano di rispettare gli standard europei in materia di libertà di informazione.
La Fnsi, il sindacato unitario dei giornalisti italiani, si appella al presidente del Consiglio, Mario Monti, che dell’idea di Europa è convintissimo sostenitore: chieda ad Erdogan il rilascio di tutti i giornalisti ingiustamente detenuti; faccia avvertire al premier turco che l’Unione Europea è anche un insieme di valori civili, non soltanto una serie di parametri economico-finanziari.

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