Franco Abruzzo risponde all’interrogazione parlamentare di Franco Laratta (Pd) su Annarosa Macrì (Rai Calabria)

Giornalisti: il contratto vieta le collaborazioni plurime

Annarosa Macrì

Franco Abruzzo

CATANZARO – Il deputato del Pd, Franco Laratta, ha deciso di presentare un’interrogazione al Presidente del Consiglio per sapere “perché alla giornalista di Rai Calabria, Annarosa Macrì, viene impedito di scrivere su un quotidiano calabrese? A chi preoccupa una penna libera e prestigiosa?”. Laratta, componente la Commissione Trasporti e Comunicazioni della Camera, ha deciso di presentare l’interrogazione dopo un editoriale del direttore del Quotidiano della Calabria, Matteo Cosenza, pubblicato ieri, nel quale si afferma che alla giornalista, poco più di un anno fa, è stato vietato di scrivere sul giornale.
Laratta chiede di sapere “per quali ragioni Annarosa Macrì sia stato oggetto, 14 mesi fa, di un provvedimento disciplinare che l’ha obbligata a sospendere la sua collaborazione gratuita con il Quotidiano della Calabria, nonostante tale collaborazione non interferiva in alcun modo con la sua attività in Rai, tanto che qualche tempo dopo il provvedimento disciplinare è stato archiviato; come mai, pur avendo la stessa richiesto dieci mesi fa, l’autorizzazione alla Direzione della Rai per riprendere la collaborazione con il Quotidiano della Calabria, nei giorni scorsi le sia stata seccamente negata senza alcuna motivazione”.
Il deputato chiede poi di sapere “se la Rai consideri il giornale calabrese non degno di avere una giornalista Rai come collaboratrice, o se la giornalista in questione risulti inadeguata o inadatta a firmare la collaborazione; come mai decine di giornalisti Rai (da Vespa a Minzolini e perfino giornalisti di Rai Calabria) siano stati autorizzati a scrivere per diverse testate quotidiane e periodiche, ma alla Macrì questo viene vietato”.
Infine, Laratta chiede di sapere “quali norme di contratto, di legge e della Costituzione siano state violate con la decisione della Direzione Generale della Rai di impedire alla giornalista di esprimersi liberamente e senza alcun danno per la Rai e per i lettori e quale ruolo abbia avuto la Direzione della testata giornalistica di Rai Calabria in questa vicenda”. (Ansa).
Sulla vicenda è immediatamente intervenuto Franco Abruzzo, presidente emerito dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia, il quale ricorda che “la risposta all’interrogazione di Laratta è contenuta nell’articolo 8 del Contratto nazionale di lavoro giornalistico”, relativo ai “rapporti plurimi”.
“Nessun giornalista – recita l’articolo 8 del contratto – può contrarre più di un rapporto di lavoro regolato dall’art.1 (rapporto a tempo pieno).
Il giornalista quando sia stato assunto per prestare esclusivamente la sua opera ad un’impresa giornalistica o agenzia di informazioni per la stampa, non potrà assumere altri incarichi senza esserne autorizzato per iscritto dal direttore, d’accordo con l’editore. Se al giornalista non assunto in esclusiva sia, in costanza del rapporto, richiesta la prestazione esclusiva, sarà dovuto un superminimo non inferiore al 13% da calcolarsi sul minimo di stipendio della categoria alla quale il giornalista appartiene, salva la facoltà del medesimo di risolvere il rapporto di lavoro con diritto alle indennità di licenziamento (trattamento di fine rapporto ed indennità di mancato preavviso).
In ogni caso il giornalista non potrà assumere incarichi in contrasto con gli interessi morali e materiali dell’azienda alla quale appartiene. Fatti salvi questi interessi, il giornalista potrà manifestare le proprie opinioni attraverso altre pubblicazioni di carattere culturale, religioso, politico o sindacale”.

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