VICENZA – “Per ordine del dirigente volanti il giornalista Diego Neri non deve più accedere in Questura. Se il giornalista pretende di accedere ai piani superiori chiamare e informare la dottoressa Elena Peruffo”. Un intervento inaccettabile nei metodi, nella forma e nella sostanza. Il Sindacato giornalisti del Veneto guidato da Daniele Carlon, l’Associazione della stampa vicentina presieduta da Giulio Antonacci, l’Ordine dei giornalisti del Veneto presieduto da Gianluca Amadori, e l’Unione cronisti del Veneto guidato da Ugo Dinello, esprimono solidarietà al collega de “Il Giornale di Vicenza” e interverranno per ristabilire il prima possibile il diritto al collega di svolgere il proprio lavoro e il diritto dei cittadini ad essere informati.
Nessuna comunicazione o contestazione è stata data al giornalista professionista Diego Neri, 35 anni, cronista di nera e giudiziaria de “Il Giornale di Vicenza”. Il presidente dell’Assostampa vicentina, Giulio Antonacci, ha chiesto un colloquio con il questore di Vicenza, Angelo Sanna, “per chiarire la situazione che ha dell’incredibile. La risposta – spiega Antonacci – è stata che un incontro non sarà possibile prima dell’inizio di maggio. Qualunque sia la motivazione del provvedimento riteniamo tale iniziativa una limitazione ai fondamentali diritti dei cittadini e della libertà di stampa”.
Dunque, dalla giornata di sabato 14 aprile, per disposizione del questore Sanna, è stato affisso in un ufficio della Questura di Vicenza un ordine di servizio firmato dal dirigente delle Volanti nel quale si vieta l’accesso alla Questura al giornalista Diego Neri, cronista di nera e giudiziaria de “Il Giornale di Vicenza”. Nell’ordine di servizio non vengono menzionati i motivi del provvedimento, del quale peraltro non è stato fatto alcun cenno al cronista da parte del personale della Questura.
Di fronte alla gravità del fatto, il Comitato di Redazione de “Il Giornale di Vicenza” esprime “sconcerto e preoccupazione per l’adozione di un provvedimento che appare inusitato, immotivato e discriminatorio e che di fatto tende a impedire lo svolgimento dell’attività professionale al giornalista”.
Nel respingere e stigmatizzare ogni azione che, nei fatti, si risolva in una limitazione o compressione dell’esercizio della libertà di stampa, il Comitato di Redazione de “Il Giornale di Vicenza” chiede l’immediata revoca del provvedimento adottato nei confronti del collega e impegna all’esercizio delle loro prerogative tutti gli organismi preposti alla tutela dell’autonomia e dell’indipendenza dell’attività giornalistica.
Sindacato, Ordine e Cdr chiedono la revoca dell’“ordine di servizio” contro il cronista de “Il Giornale di Vicenza”