Si sarebbe presentato in banca con una valigetta piena di contanti. Indaga la Guardia di Finanza. Il giornalista: “Tutto falso”

Emilio Fede tenta di portare 2 milioni e mezzo in Svizzera

Emilio Fede

ROMA – L’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza hanno avviato una serie di verifiche su una vicenda che vede protagonista Emilio Fede: il direttore del Tg4, circa tre mesi fa, si sarebbe presentato, insieme ad un’altra persona, presso la filiale di un istituto di credito di Lugano con una valigetta contenente 2,5 milioni di euro in contanti che la banca non avrebbero però accettato.
La notizia, che è stata pubblicata oggi su alcuni quotidiani, parla di una segnalazione che è arrivata in Italia alla fine dello scorso gennaio: a chiedere l’intervento delle autorità di controllo è stato un dipendente della banca elvetica.
E’ probabile che l’istituto non abbia voluto accettare la somma a causa del clamore suscitato dalle vicende che, nei mesi scorsi, hanno coinvolto Fede, già indagato per favoreggiamento della prostituzione per le feste organizzate nelle residenze dell’ex capo del governo Silvio Berlusconi e per concorso in bancarotta fraudolenta dalla magistratura milanese con l’agente dello spettacolo Lele Mora.
Ora gli investigatori delle Fiamme Gialle dovranno indagare su questi soldi comparsi in Svizzera. I possibili reati vanno dall’evasione fiscale alla tentata esportazione di capitali all’estero. (Ansa)
“E’ totalmete falsa, inventata di sana pianta. Qualcuno ha inventato tutto questo, mi fa orrore e anche paura che si possa arrivare a inventare una cosa del genere”. Emilio Fede commenta così, all’Adnkronos, la notizia comparsa oggi su alcuni quotidiani nazionali secondo la quale lo stesso Fede, alla fine dello scorso dicembre, avrebbe tentato di depositare 2,5 milioni di euro in contanti, custoditi in una valigetta, in una banca svizzera, che non avrebbe accettato il deposito ed avrebbe avvertito le autorità italiane innescando un’indagine, che sarebbe in corso, da parte dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza.
“Sono di fronte a qualcuno che ha inventato la notizia con uno scopo, a me molto evidente. Non è possibile che io, avendo già i problemi che avevo, mi sarei presentato in giro per la Svizzera con una valigetta piena di contanti. E’ un falso organizzato. Qualcuno ha agito contro di me, per conto di qualche altro, si torna alla carica per mettermi in difficoltà e convicermi a lasciare la direzione del Tg4. E’ un falso che per me ha nome e cognome”, aggiunge Fede che non vuole esplicitare a chi si riferisca.
“Denunceremo tutto quel che c’è da denunciare: è ridicolo che si possa credere che nel mese di dicembre io me ne andassi in giro tentando di piazzare una valigetta con due milioni e mezzo di euro, una cosa che non ho mai fatto, che non corrisponde a nulla di vero, un falso che arriva in un momento particolare. Mi stupisce che dei quotidiani abbiamo potuto fare questo, ne risponderanno tutti. E poi è drammatico e insieme vergognoso che dovendo scrivere una vicenda come questa nessuno abbia sentito il dovere di farmi una telefonata e chiedermi se avevo qualcosa da dire”, conclude il direttore del Tg4.
Il giornalista, attraverso una nota, ha fatto, inoltre, sapere di aver dato mandato agli avvocati  di presentare querela per diffamazione nei confronti dei quotidiani “La Stampa” e “Il Corriere della Sera” per gli articoli pubblicati oggi, rispettivamente dal titolo “La Banca Svizzera rifiuta il tesoro di Emilio Fede” e “La Svizzera respinge 2.5 milioni di Fede”.
Le affermazioni in essi contenute, si legge nella nota, “sono del tutto destituite di fondamento. E’ assai grave che testate autorevoli come Stampa e Corriere della Sera si siano prestate a diffondere notizie visibilmente contrarie ad ogni verosimiglianza e ciò per di più prima che un magistrato abbia compiuto la più elementare verifica”.
Emilio Fede, conclude la nota, “chiede che il processo per diffamazione sia fissato immediatamente per poter dimostrare la verita’ dei fatti a tutela della sua onorabilità”. (Adnkronos)

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