
Ezio Ercole

Stefania Di Mitrio

Massimo Marciano
ROMA – Il Comitato Amministratore della Gestione Separata dell’Inpgi ha eletto, stamani, i propri rappresentanti nel Consiglio Generale dell’Istituto di Previdenza dei Giornalisti Italiani. Si tratta di Massimo Marciano e Stefania Di Mitrio. Marciano è stato, inoltre, eletto rappresentante della Gestione separata nel Consiglio di amministrazione dell’Inpgi.
Dall’urna sono, infatti, usciti 3 voti ciascuno per Marciano e Di Mitrio, 1 per Ezio Ercole e per Laura Antonini e 1 scheda bianca (quella della Antonini).
“Un’elezione – ha commentato Ezio Ercole – che, nonostante i proclamati intenti (‘scelte da ricercare nell’esperienza e nella professionalità’), è esclusivamente frutto delle logiche di appartenenza correntizia dettate da Autonomia e Solidarietà, che ha fatto blocco sui propri consiglieri (Massimo Marciano, Stefania Di Mitrio e Antonio Armano)”.
Ezio Ercole, rappresentante di Stampa Libera e Indipendente, secondo eletto con 804 voti, è nel comitato amministratore dell’Inpgi dal 2000 e, oltre ad una laurea in economia, vanta una lunga esperienza negli istituti di categoria dei giornalisti, essendo stato per ben due volte nella Giunta Esecutiva della Fnsi e ricoprendo attualmente l’incarico di vice presidente dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte.
“L’aspetto più amaro di questa logica – ha aggiunto Ercole – è che oltre due terzi degli iscritti alla Gestione Separata sono pubblicisti, ma anche in questa occasione i pubblicisti, ovvero coloro i quali forniscono ai giornali italiani circa l’ottanta per cento dei servizi, sono stati tagliati fuori”.
In segno di protesta, Ezio Ercole non ha, invece, partecipato all’elezione del rappresentante nel Consiglio d’amministrazione, abbandonando l’aula e ribadendo con forza “queste aporie e soprattutto una prassi che mortifica, prima di chi la subisce, coloro che l’hanno posta in essere. Un modus vivendi – ha ribadito Ercole – che non tiene conto dei risultati elettorali, nè dei principi minimi di rispetto istituzionale per le minoranza, che in questo caso si fa anche fatica a considerarle tali”.
Il consigliere Ercole, proposto dal cartello dei giornalisti di Stampa libera e indipendente e di Lettera 22, ha, infine, dichiarato che continuerà a “lavorare con lena e passione nell’unico interesse delle migliaia di colleghe e colleghi, che pretendono giustamente un ente previdenziale moderno e rispondente alle loro aspettative”.