Sotto inchiesta per alcune dichiarazioni in cui accusa polizia, giudici e magistrati inquirenti di cospirare contro di lui

Nuovi guai per il giornalista turco Ahmet Sik

Ahmet Sik

Recep Tayyip Erdogan

ISTANBUL (Turchia) – Ahmet Sik, firma del giornalismo turco uscito dal carcere settimana scorsa dopo più di un anno con l’accusa di far parte di un complotto contro il governo, ha nuovi guai con la giustizia.
La procura speciale di Istanbul lo ha messo sotto inchiesta per alcune dichiarazioni al momento del rilascio, in cui Sik ha accusato polizia, giudici e magistrati inquirenti di cospirare contro di lui per conto della potente confraternita di Fetullah Gulen, pensatore islamico emigrato negli Usa, molto vicino al governo confessionale e conservatore di Recep Tayyip Erdogan.
Insieme ad altre 12 persone Sik è sotto processo per l’accusa di associazione a organizzazione terroristica nell’ambito del prcedimento contro Odatv, emittente online accusata di rappresentare il ramo media dell’organizzazione segreta Ergenekon, che secondo i magistrati dell’accusa avrebbe cercato per anni di rovesciare il governo Erdogan.
Lunedì scorso, dopo l’undicesima udienza del processo, la Corte Penale di Istanbul ha deciso di rimettere in libertà lui, Nedim Sener e altri due giornalisti. Appena uscito dal carcere di Silivri, visibilmente stravolto, Sik lunedì scorso ha detto che poliziotti, giudici e procuratori meritano il carcere. “Solo per il mio caso ci sono cinque persone in carcere.
Circa 100 giornalisti sono ancora dietro le sbarre. Il problema della libertà di espressione non riguarda solo i giornalisti. In carcere ci sono anche circa 600 studenti. Andiamo avanti con la nostra lotta.
Giudici, pubblici ministeri e forze dell’ordine che hanno architettato e portato avanti questa cospirazione andranno in prigione. Quelli legati alla comunità e alle gang entreranno qui. Giustizia sarà fatta quando saranno qui, ha detto il giornalista. Il riferimento è al movimento di Gulen, che per Sik aarebbe dietro il suo arresto.
Il procuratore speciale Muammer Aktas ha aperto un’inchiesta nei confronti di Sik per minacce contro i giudici e per averli esposti a possibili attacchi terroristici, ha chiesto il materiale video relativo alle dichiarazioni e potrebbe ascoltare il giornalista nei prossimi giorni.
Nel processo su OdaTV, Sik è accusato di far parte di un’organizzazione terroristica che incita all’odio l’opinione pubblica, di aver ottenuto documenti relativi alla sicurezza di stato, di essere in possesso di documenti riservati e di violazioni della privacy.
L’arresto di Sik a suo tempo fece particolare scalpore perchè la polizia sequestrò le bozze di un suo libro non ancora in pubblicazione, “L’armata dell’imam” in cui raccontava l’infiltrazione di elementi della confraternita di Gulen dell’apparato di polizia turco. Il volume è uscito nelle librerie sei mesi fa grazie al lavoro di alcuni amici del giornalista con il titolo 000kitap (libro000) ed è stato per settimane in testa alle classifiche di vendita. (Tmnews)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *