Dai francobolli ai racconti, in libreria arriva il ritratto del Paese raffigurato nella celebre serie emessa nel 1950

Quell’«Italia al lavoro» che forse non c’è mai stata

Francesco Giuliani

FOGGIA – Un’Italia che non c’è più o forse non c’è mai stata, ma che sicuramente continua a vivere come un’icona cristallizzata nell’immaginario collettivo delle generazioni del Novecento.
E’ l’Italia che lo scrittore e giornalista Francesco Giuliani ci restituisce attraverso diciannove preziose e brevissime prose, ciascuna di 1500 caratteri o poco più, ispirate alla celebre serie di francobolli disegnati da Corrado Mezzana, “Italia al lavoro”, emessa nel 1950.
L’antologia, dal titolo “La fucina, la vendemmia e il legname” pubblicata dalle Edizioni del Rosone di Foggia, s’annuncia come una vera “chicca” per gli appassionati. L’insolito binomio letteratura-filatelia, sperimentato da Giuliani, è destinato ad arricchire certamente di emozioni antiche e di nostalgia gli album dei collezionisti.
Con la trama delicata del suo lessico, lo scrittore amplifica il fascino delle immagini di Mezzana, che prendono via via vita diventando ciascuna simbolo del grande puzzle dell’Italia delle regioni – 19 negli anni ’50 quando Abruzzo e Molise erano unite -, con le sue tradizioni, i suoi mestieri, i suoi bellissimi paesaggi, e i primi segni della nuova era che sta per iniziare.
A parlare del futuro è il Cantiere, immortalato sul francobollo dedicato alla Lombardia. “S’innalza il grattacielo, sfida i venti e s’impone come il nord della bussola – scrive Giuliani – Tutti gli occhi guardano verso di lui, partecipano in qualche modo all’impresa della città più città…Qualcuno ha fissato le regole e gli altri devono seguire il ritmo, accelerare, prevedere le mosse, schivare le insidie…
Tutto è stato già scritto nell’ascesa di quel muratore che forse a casa parla ancora il dialetto della sua terra assolata, ma che si guarda bene dall’usarlo nel cantiere…Il duomo è sempre alle sue spalle, con le sue statue e i suoi ghiribizzi, con i suoi riflessi fulminei, con le sue bizzarrie di secoli lontani e bui. Davanti a sé, l’uomo ha solo tubi e chiodi, una lunga teoria di corridoi, di muri …C’è anche un ascensore, che si ferma a pochi metri dall’uomo. Sale, sale, ma non porta da nessuna parte…”
E se la Lombardia è il motore del nuovo e del progresso, il francobollo dedicato alla Puglia ritrae la Vendemmia attraverso la delicata figura di una contadina con un cesto d’uva. Sullo sfondo, a una certa distanza, la sagoma di Castel Del Monte. “Troppo bella non c’è dubbio – dice della ragazza Giuliani – e ne è persuaso anche l’artista, che le ha permesso di oscurare lo strano maniero di Federico…Si è chinata tante volte, la vendemmiatrice, ma ha sempre ripreso la sua postura eretta, il suo passo sicuro e spedito…I piedi degli uomini, mentre pigiano l’uva, son poca cosa di fronte a quegli occhi scuri, che illuminano la strada”.
Insomma, questo libro offre l’occasione di un bellissimo viaggio a ritroso nel tempo, un viaggio ricco di poesia lungo lo Stivale. Con sorpresa finale: “I francobolli di Didimo”, il racconto che chiude l’antologia. Naturalmente ispirato dalla passione per la filatelia.
Giuliani, pugliese del Tavoliere, scrittore e giornalista pubblicista iscritto all’Ordine della Puglia dal 1988, è autore di numerose opere frutto di un’intensa e appassionata attività di ricerca dedicata alla sua terra in chiave letteraria.
Tra i tantissimi saggi, Viaggi letterari nella pianura, 2002; Occasioni letterarie pugliesi, 2004; Saggi scrittori e paesaggi. Nuove occasioni letterarie pugliesi, 2005; Alfredo Petrucci. Le lettere, il Gargano e lo scrittore, 2008; Viaggi novecenteschi in terra di Puglia, 2009; Nel Nord della Puglia, 2011. (Adnkronos)

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