Dopo il voto per l’Inpgi, Andriolo (rieletto) bacchetta Negri (bocciato) per l’esclusione dalla riunione di oggi

Stampa Democratica: l’ora della resa dei conti

Maurizio Andriolo

Giovanni Negri

MILANO – “Per caso vengo a sapere che oggi (9 marzo) è stata convocata una riunione di Stampa Democratica. Alcuni colleghi di Stampa Democratica, tra cui io, sono stati però (volutamente?) non convocati. Eppure la serietà della situazione l’avrebbe imposto. Io tuttavia, in primis, ribadisco – come ho affermato nella scorsa riunione di Stampa Democratica a voce e per iscritto – che sono, mi sento, appartengo a Stampa Democratica”.
Comincia, così, la lettera “pubblica” che Maurizio Andriolo, vice presidente vicario dell’Inpgi, ha indirizzato “ai colleghi di Stampa Democratica (e non solo) e per conoscenza al presidente dell’Associazione Lombarda Giornalisti, Giovanni Negri, che in molti davano per favorito nella corsa alla poltrona numero 2 dell’istituto di previdenza dei giornalisti italiani.
Invece, per appena dieci voti, le urne hanno premiato ancora una volta lo storico leader della “Lombarda” bocciando, invece, clamorosamente Giovanni Negri, tagliato fuori dal Consiglio generale.
“Così – scrive Maurizio Andriolo nella lettera – ribadisco oggi,  9 marzo 2012, il dissenso per alcune scelte, il disaccordo per una linea politica supina (per me) non è materia per allontanamenti…Nelle recenti elezioni per l’Inpgi, il mio nome è stato liberamente richiesto, associato, utilizzato da moltissimi gruppi di colleghi in tutta Italia, ribadisco tutta, segno che sono uscito dalla limitatezza regionale delle correnti e dalle “protezioni” politiche. E’ motivo di orgoglio (e non solo per me), che io di Stampa Democratica (io, come altri colleghi) sia stato indicato a livello nazionale; del resto le regole elettorali per il nostro Ente prescrivono la volontà del singolo a concorrere liberamente e non stabiliscono l’intrusione di formazioni politiche o politicizzate e neppure  l’esistenza di «liste».
Nel ribadire che continuo a fare parte di Stampa Democratica – conclude Andriolo -, respingo l’idea che un «capo» o un qualsiasi «Comitato Centrale» autonominatosi, possa disporre o decidere l’appartenenza o meno alla Corrente e quant’altro”.

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