Gli operatori di H24, in servizio per il “Corriere Tv”, assaliti dai manifestanti. La condanna di Assostampa e Odg Lombardia

Valsusa: “No Tav” aggrediscono una troupe televisiva

TORINO – La troupe televisiva di “H24”, in servizio per il “Corriere Tv” in Valsusa, per documentare le tensioni tra attivisti “No Tav” e forze dell’ordine, è stata aggredita a Chianocco da un gruppo di manifestanti. Uno degli operatori è stato picchiato e avrebbe riportato la frattura del naso. Sono state, inoltre, rubate le attrezzature audio-video e tagliate le gomme dell’automobile.
Per l’Associazione Stampa Subalpina, “l’aggressione alla troupe di ‘Corriere tv’ in Valsusa, che fa seguito a quella di lunedì scorso al collega della Stampa Marco Accossato, malmenato mentre stava raccogliendo informazioni sulle condizioni di salute di Luca Abbà, segna una ulteriore tappa nell’escalation di violenza nei confronti dei giornalisti da parte di frange del movimento No-Tav”.
L’Associazione Stampa Subalpina ricorda che “il compito dei giornalisti, a maggior ragione in una vicenda complessa e delicata come quella della Tav, è quello di informare i cittadini con il massimo dell’obiettività. Per questo non possono essere accettate intimidazioni di sorta a maggior ragione da parte di un movimento che più volte si è appellato ai mezzi di comunicazione per far conoscere le proprie ragioni. La libertà d’informazione – conclude il sindacato dei giornalisti – è un valore assoluto, chi non rispetta questo principio si pone al di fuori delle regole democratiche”.
Dura condanna anche dall’Ordine dei giornalisti della Lombardia: “Una violenza immotivata e controproducente – così il presidente Letizia Gonzales, che parla di minacce e intimidazioni segnalate anche da una troupe di Mediaset e da una reporter – . Dobbiamo ancora una volta condannare episodi di violenza contro colleghi in servizio – aggiunge Letizia Gonzales – da parte di persone che non fanno altro che nuocere alla causa dell’informazione, importante per qualsiasi movimento di protesta. Ci auguriamo perciò che tutti comprendano e civilmente rispettino il lavoro svolto dai cronisti, nell’interesse dell’informazione e quindi anche di chi manifesta pubblicamente il proprio dissenso”.

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