
Il direttore generale della Lei, Lorenza Lei. Il consigliere Van Straten: “Se ne deve andare”
ROMA – “Dietro la nomina un patto politico
mortificante”: così Nino Rizzo Nervo, consigliere Rai che si
è dimesso per protesta, intervistato da “Repubblica” definisce la vicenda delle nomine al Tg1 e alla Tgr.
“E’ da tanto tempo – dice Rizzo Nervo – che denunciavo questa
situazione. Per come è governata la Rai oggi, il servizio
pubblico è destinato a morire presto. In cda c’è stata
l’ennesima blindatura politica, che ha mortificato la
capacità di decidere nell’interesse della Rai. Si è mai
vista un’azienda editoriale che nomina il direttore del
principale telegiornale senza il parere favorevole
dell’azienda?”.
Sui nomi di Maccari e Casarin, Rizzo Nervo afferma: “Per
me non è un problema di nomi. Ma va detto che il Tg1 è la
principale testata della Rai, un telegiornale in crisi, che
ha bisogno di essere rivitalizzato. A parte il fatto che
Maccari sarebbe già andato in pensione il 4 gennaio, con
1.640 giornalisti in Rai, non posso credere che l’unica
soluzione possa essere quella che ci ha proposto la Lei. No,
è offensivo verso i giornalisti dell’azienda”.
Insomma, conclude Rizzo Nervo, “non è accettabile la
soluzione provvisoria scelta da Lorenza Lei. Direi un accordo
politico, di una evidenza lampante: un accordo fatto
all’esterno”.
Rincara la dose un altro membro del Cda Rai, Giorgio Van Straten: “L’errore più grave della mia vita professionale è stato votare Lorenza Lei come direttore generale della Rai. Avevo sperato che un dirigente interno avrebbe tutelato l’autonomia dell’azienda, e invece Lorenza Lei si è dimostrata subalterna alla volontà della maggioranza di centrodestra anche dopo la caduta del governo Berlusconi; avevo ritenuto che la sua esperienza sarebbe stata utile a farne un buon capo azienda e invece si è rivelata inadeguata a dirigere e gestire una realtà complessa e ricca di potenzialità come la Rai; ero certo che i suoi comportamenti sarebbero stati cristallini e invece ha distribuito prebende e assunzioni, mentre su altri fronti la Rai taglia costi e, come nel caso di Rai Corporation da lei presieduta, invia lettere di licenziamento”.
“Ora – sottolinea quindi Van Straten – Lorenza Lei se ne deve andare e con lei, il prima possibile, un consiglio di amministrazione che, nonostante gli sforzi del presidente, si è dimostrato incapace di assumersi la responsabilità di condurre la Rai oltre la crisi propria e del paese, utilizzando il diverso clima creato dal governo Monti, e che invece si è annodato intorno a vecchie logiche di maggioranza e di spartizioni di posti senza alcuna considerazione professionale”.
“Per quello che mi riguarda – conclude il consigliere -, pur rispettando le motivazioni che hanno portato Nino Rizzo Nervo a dimettersi, credo che sia più utile e coerente, inquesta ultima parte del mandato, continuare dall’interno del consiglio di amministrazione la battaglia in difesa della Rai, di denuncia di ogni tentativo di danneggiarla e, in tale quadro, ho chiesto nel corso dell’ultimo consiglio che venga aperto un procedimento, ai sensi del codice etico, nei confronti del direttore generale per una serie di comportamenti già denunciati in una serie di articoli distampa e messi agli atti dalle lettere al presidente e al direttore generale da parte del consigliere Rizzo Nervo prima delle sue dimissioni”. (Asca)