L’ex ministro abbandona “Servizio pubblico” dopo le bordate di un cassintegrato disperato

Santoro tv: l’operaio sardo mette in fuga Castelli

CAGLIARI – Non l’ha mandata a dire all’ex ministro della Giustizia, il leghista Roberto Castelli, l’operaio sardo cassaintegrato dell’Euroallumina, in collegamento da Siliqua, in provincia di Cagliari, con lo studio televisivo di Michele Santoro. E così ci è scappato pure il colpo di scena, ieri sera, nel bel mezzo di “Servizio pubblico”, il programma che l’ex mattatore di Annozero conduce grazie al sostegno di telespettatori e reti private, quando, di fronte all’operaio che gli dice “Castelli, tu a me non devi rompere i c…”, l’ex ministro si alza e se ne va.
“Non sai che in Sardegna si paga tutto di più, – ha detto il cassaintegrato a Castelli – lo sai che l’industria è ferma perchè non c’è il gas metano? Lo dovresti sapere. Una bombola da 15 chili costa 45 euro. Castelli a me non devi rompere i c…”.
Uscito di scena l’esponente della Lega, che poco prima aveva avuto un diverbio con alcuni lavoratori siciliani, in rivolta insieme a quelli sardi, l’operaio non si è fermato: “Sono tre anni in mezzo alla strada. La classe dirigente degli ultimi 30 anni ha commesso il reato più grave che poteva fare, ha rotto il patto tra generazioni. A cinquant’anni mi ha messo tre anni in cassa integrazione contro i miei figli disoccupati. State chiudendo le aziende più strategiche che ci sono nel Paese con tutti gli appalti che ci girano intorno: 5000 buste paga, 3500 operai in cassa integrazione. Solo attraverso il lavoro si esce dalla crisi”. Più chiaro di così…

Un commento:

  1. Antonio La Tella

    C’è del vero in quel che dice l’operaio sardo. Più che legittima la sua protesta, ma che bisogno c’è di ricorrere – come sempre più spesso avviene – ad un linguaggio da trivio? Sono questi gli insegnamenti della tv che si dice impegnata nel sociale?

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