Il Cda ha deciso la chiusura, ma il direttore pensa già ad una nuova iniziativa. Fnsi vicina ai lavoratori

Domenica l’ultimo numero di “Sardegna 24”

CAGLIARI – “L’ultimo numero del quotidiano di Sardegna 24 sarà in edicola domenica”. Il Cda, riunito nel pomeriggio a Cagliari, ha infatti deciso di chiudere le pubblicazioni di quella che il direttore Giovanni Maria Bellu ha definito “la prima serie” del giornale, lasciando così intendere l’intenzione di proseguire le pubblicazioni della testata.
“E’ una decisione che ho condiviso – ha scritto Bellu in una nota – dopo aver dichiarato la nullità dell’accordo che, lo scorso 16 novembre, mi aveva fatto assumere il controllo della maggioranza della Srl. La dichiarazione di nullità dell’accordo è stata determinata dal fatto che si è scoperta una differenza considerevole tra le passività dichiarate all’atto della cessione delle quote e la situazione reale. Scoperta avvenuta dopo che avevo permesso, attraverso il versamento di mie risorse personali e familiari, il proseguo delle pubblicazioni per altri due mesi”.
“In un editoriale – prosegue Bellu – spiegherò quanto è accaduto e ribadirò la volontà di proseguire l’attività di informazione e di denuncia realizzata in questi mesi. Ringrazio i colleghi che hanno lavorato con me condividendo il progetto professionale e ideale. Una squadra straordinaria che ha resistito a una situazione difficilissima. Utilizzerò le risorse che arriveranno per l’avvio di una nuova iniziativa editoriale o per il proseguo di questa. Nonostante le enormi difficoltà di questi mesi, determinate dal quasi immediato abbandono da parte dell’editore del progetto al quale avevo aderito. Credo che l’esperienza di Sardegna 24 – ha concluso Bellu – abbia confermato la necessità di una voce libera e autonoma nell’informazione sarda”. (Agi)

La Fnsi: “Quando un giornale chiude, è desolazione: per i lavoratori e per il pluralismo dell’informazione”

È triste assistere alla grande difficoltà di nuovi giornali a proseguire la loro attività. E’, infatti, notizia di grande desolazione la chiusura dopo appena sei mesi e mezzo di “Sardegna 24”, quotidiano dell’isola promosso da un gruppo di imprenditori locali, che direttamente o indirettamente avevano lanciato una proposta editoriale con l’obiettivo dichiarato di sviluppare il pluralismo e un giornalismo alternativo, competitivo sul terreno delle idee nella regione.
L’impegno generoso di 17 redattori e 5 collaboratori  che hanno dato prova di grande tenuta e del direttore Giovanni Maria Bellu – che nel novembre scorso si era assunto anche il ruolo di editore dopo la rinuncia dei principali imprenditori che l’avevano promosso –  non sono valsi a evitare una chiusura provocata forse anche da peccati d’origine. L’avvio della liquidazione della Società Editrice, con cessazione delle pubblicazioni a partire da lunedì prossimo, aprirà anche un’inevitabile verifica su diversi tavoli, compreso quello sindacale. Non c’è, infatti, solo un problema di difficoltà generica del mercato editoriale ma – dalle notizie che si hanno – emergono pochezza imprenditoriale e insufficienze originarie di business plan.  Su questi capitoli e sulla reale portata della partecipazione societaria di aziende o singoli all’impresa (quindi sulle responsabilità anche in termini di obblighi sociali verso i giornalisti e i lavorator)  dovrà essere esserci la massima chiarezza.
Il sindacato dei giornalisti – la Fnsi e l’Associazione della Stampa Sarda – sono al fianco dei colleghi, ai quali manifestano la piena solidarietà per la preoccupazione che riguarda il presente e il futuro lavorativo, assicurando totale assistenza per la tutela dei diritti definiti dagli impegni sottoscritti e per l’eventuale sostegno con misure di ammortizzatori sociali.
Per i lavoratori tutti la perdita del lavoro è una vicenda dolorosa che va ad aggiungersi al quadro occupazionale negativo dell’isola, la quale, con la chiusura di un giornale, registra ora anche l’impoverimento di un bene inestimabile come il pluralismo dell’informazione.

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