
Camillo Galba (Giunta Fnsi) e Serena Bersani (Aser)
BOLOGNA – La Fnsi e l’Aser esprimono grandissima preoccupazione per l’ipotesi, annunciata oggi da Editoriale Bologna srl, di sospensione delle pubblicazioni delle tre edizioni (Bologna, Modena e Reggio Emilia) del quotidiano “L’Informazione – Il Domani”.
Una decisione che colpisce una redazione che, da alcuni anni, si sottopone a sacrifici per consentire alla testata di continuare a vivere e a essere in edicola. Sono a rischio 36 posti di lavoro di giornalisti dipendenti, oltre a quelli di poligrafici e amministrativi e ad alcune decine di collaboratori freelance.
Il sindacato chiede all’azienda e all’imprenditore reggiano Erminio Spallanzani, che ha influenza dominante sul gruppo, di non assumere una decisione così grave e di compiere tutti gli sforzi necessari, come proposto dal sindacato dei giornalisti, per garantire la continuità d’impresa in questo periodo d’incertezza rispetto all’erogazione del finanziamento da parte del Fondo per l’editoria.
Fnsi e Aser auspicano, infine, la firma di un accordo come quello sottoscritto questa mattina in Regione che garantisce l’attività produttiva e occupazionale delle televisioni dello stesso gruppo editoriale.
Stamane a Bologna, negli uffici della Regione, si sono incontrati proprietà, Regione Emilia-Romagna, Provincia di Bologna, Fnsi, Aser, Comitati di redazione delle testate coinvolte, rappresentanti sindacali dei lavoratori non giornalisti e degli operatori video.
Mentre per giornalisti, poligrafici e tecnici di E’-Tv è stata decisa la proroga a fine novembre 2012 del contratto di solidarietà, per i lavoratori dell’Informazione ogni decisione è stata rinviata al prossimo 23 gennaio, dopo la riunione dell’assemblea dei soci dell’Editoriale Bologna che si terrà molto probabilmente domani. L’intenzione, comunque, è quella di sospendere le pubblicazioni dal 1° febbraio e mettere i 36 lavoratori in cassa integrazione.
La segreteria territoriale dell’Slc-Cgil e l’Rsa dei lavoratori poligrafici di Editoriale Bologna hanno indetto un pacchetto di 16 ore di sciopero, il Comitato di redazione delle tre redazioni de “L’Informazione-Il Domani” di Bologna, Modena e Reggio Emilia ha optato per lo sciopero ad oltranza.
All’origine della decisione la sospensione del finanziamento pubblico per l’editoria 2010 al quotidiano, dopo un’indagine dell’Agcom sull’erogazione di un doppio contributo. Il gruppo Spallanzani avrebbe, infatti, acquistato la cooperativa Sep, che edita L’Informazione di Parma, per ottenere 220mila euro nel 2009. Contributo contestato dalla Procura di Cremona perché il gruppo editoriale avrebbe beneficiato anche di quello di circa un milione e mezzo di euro erogato per L’Informazione-Il Domani di Bologna.
Una vicenda che ha determinato un passivo di circa un milione e 800 mila euro di passivo che l’editore non intende ripianare. “La storia di questo giornale – afferma il Comitato di redazione – arriva dunque a una conclusione nonostante gli anni di sacrifici che i giornalisti hanno vissuto, chi negli ultimi tre anni, chi negli ultimi due, accettando di autoridursi gli stipendi tramite l’applicazione dei contratti di solidarietà. L’epilogo arriva dopo mesi e mesi di trattative fra le parti, trattative svoltesi in parallelo con quelle riguardanti lo stato di crisi di è-tv/Rete7 che, con le sue redazioni di Bologna (è-tv), Modena (Antenna1) e Reggio Emilia (Teletricolore), fa capo allo stesso editore, l’imprenditore reggiano Erminio Spallanzani che, come riconosciuto nero su bianco dall’Agcom, su queste due aziende ha influenza dominante”.
“L’esperienza del gruppo Spallanzani alla guida della nuova testata – spiega il Cdr – inizia nel dicembre del 2008 quando Legacoop Bologna cede Coop L’Oggi, che detiene Editoriale Bologna srl, al gruppo Rete 7 Spa. Editoriale Bologna srl, a quel tempo ,era proprietaria della testata giornalistica Il Domani di Bologna, poi denominato in seguito all’accordo L’Informazione-Il Domani. Il Domani è a sua volta titolare, attraverso Coop L’Oggi, di un contributo pubblico previsto dalla legge sull’editoria, di circa 1,6 milioni di euro. Il gruppo Spallanzani ha editato il quotidiano L’Informazione a Modena (da settembre 2007) e a Reggio (da gennaio 2005) attraverso la società Editoriale Tricolore con sede a Reggio Emilia. Questa società, però, con redazioni e giornalisti a Modena e a Reggio non disponeva di alcun contributo pubblico e per tale ragione il gruppo ha acquisito la Coop L’Oggi, sotto il cui controllo ha messo anche le redazioni di Modena e Reggio.
In quel periodo Legacoop voleva abbandonare l’iniziativa editoriale e chiudere il quotidiano Il Domani, lasciando per strada circa una ventina di giornalisti. Per tale ragione il gruppo Rete 7 si è proposta per l’acquisto. Prima di farlo, però, Rete 7 ha preteso, previa minaccia di non concludere l’accordo, che i giornalisti della redazione di Bologna firmassero una sorta di manleva che esonerasse i nuovi acquirenti da eventuali pendenze che i dipendenti avevano nei confronti della precedente proprietà dopo che, per anni, molti dei giornalisti avevano lavorato come «abusivi», senza cioè alcuna assicurazione o contributo o giusto riconoscimento economico, prima di venire assunti”.
“In tutti questi anni – denuncia il Comitato di redazione – i lavoratori hanno subìto numerosi torti contrattuali da parte dell’azienda. Per esempio gli stipendi, solitamente pagati il 15 del mese successivo a quello di riferimento, venivano spesso versati in ritardo. Nello stesso periodo la società ha trattenuto dalle buste paga i contributi Inpgi (l’Inps dei giornalisti), Casagit (la cassa sanitaria integrativa), il contributo al fondo di previdenza complementare nel quale sono poi confluiti i nostri Tfr, e l’Irpef senza poi, per alcuni lavoratori e in certi periodi, versare contestualmente quei soldi agli enti di categoria. A conferma di ciò, la società è più volte stata messa in mora dagli enti creditori con i quali ha poi stipulato un accordo di reintegro rateale per restituire i soldi che aveva trattenuto ai giornalisti tenendo poi per sé. Una pratica che ci risulta tuttora in atto. Ma non è tutto. Con un’interpretazione errata del contratto giornalistico, nel 2010 l’azienda ha trattenuto ai lavoratori una parte consistente della 14esima o indennità redazionale. Questa mensilità, prevista dal contratto, viene versata con lo stipendio di giugno. Nel dicembre di quell’anno l’azienda ha sostenuto che, in quanto alle prese con i contratti di solidarietà, i giornalisti non avevano diritto ad avere la 14esima per intero (una perdita media per i lavoratori di 500 euro). Contratto alla mano, il sindacato ha più volte spiegato che il conteggio era sbagliato. A nulla è valso il parere super partes del direttore generale della Fnsi (Federazione Nazionale della Stampa) che ha redatto il contratto insieme agli editori rappresentati dalla Fieg (Federazione Italiana Editori Giornali).
La decisione di applicare i contratti di solidarietà è nata in questi anni per evitare i licenziamenti a fronte di un perdita esigua per il settore editoriale di meno di 280 mila (per la tv era stata dichiarata una perdita di 5 milioni di euro). Solo due mesi fa l’azienda aveva firmato un nuovo accordo di solidarietà vincolando il suo proseguimento alla verifica che è stata fatta in Regione in data odierna”.