Tagliano le pensioni e ci tartassano, ma comprano 131 aerei da guerra per 15 miliardi di euro: uno scandalo

La vergogna F35: costano quanto la Manovra!

I Lockheed Martin F35

Silvio Berlusconi e Mario Monti

ROMA – In tempi di crisi, con la pesante manovra appena varata, la politica si interroga sull’opportunità di investire 15 miliardi di euro per il piano di acquisto di 131 caccia F35 voluto dal governo Berlusconi.
A chiedere una revisione del programma sono stati il Pd e Fli, con Idv e Sel che sollecitano una generale riduzione delle spese militari. Nella sua prima audizione alle commissioni Difesa di Camera e Senato, il primo dicembre, il nuovo ministro Giampaolo Di Paola si era mostrato sensibile sull’argomento.
“Considerata anche la progressiva erosione delle risorse destinate alla Difesa nel corso degli anni, l’elaborazione di una rigorosa strategia di contenimento delle spese è una realtà da accettare, e ciò comporterà la necessità di una riconfigurazione della dimensione delle strutture e dell’assetto organizzativo”, aveva detto il generale.
“Tali misure, peraltro, risultano già applicate, in concreto, dai principali partner occidentali ed europei, risultano ormai non più differibili”, aveva aggiunto. Un riferimento, quello ai partner, che aveva fatto pensare a deputati e senatori in particolare proprio al programma F15, già rivisto da alleati come Stati Uniti e Gran Bretagna.
“Bisogna procedere a un ripensamento del modello complessivo della Difesa e delle spese militari”, ha spiegato ieri la deputata del Pd, Federica Mogherini, componente della commissione Difesa della Camera.
 “E’ indispensabile una revisione sistematica degli investimenti sui sistemi d’arma, su cui quasi nessuno ha un quadro completo”, ha sottolineato Mogherini osservando che “in quest’ambito, Usa e Gran Bretagna stanno procedendo a rallentamento del programma F35, con riduzione di ordini e risensamenti graduali. Il governo Berlusconi non aveva voluto affrontare il tema, adesso vale la pena mettersi a tavolo con i partner internazionali e capire che futuro ha questo programma”. Per Mogherini, “il combinato disposto della revisione modello difesa e delle spese militari porterà a una diminuzione del numero di caccia acquistati e a una dilazione dei tempi”.
Su questo, ha avvertito, “deve esserci un’indicazione del Parlamento, che può dare solo un parere, e mi pare che il ministro sia ben orientato. In commissione, Di Paola si è sempre mostrato consapevole che i tempi sono cambiati rispetto a quando è iniziato il programma”.
Già l’8 dicembre, con una nota del dipartimento Esteri, il Pd ha chiesto che “il governo si allinei alla fase di «sospensione» e di «ripensamento» del programma, come già deciso da altri governi europei”.
Sulla stessa linea Fli. “E’ giunto il momento di rompere un tabù, o almeno di rimetterlo in discussione. E’ quello degli sperperi in spese militari legate ancora al vecchio schema degli anni della guerra fredda. Ad esempio, il recente acquisto dei 131 caccia F35, per un valore analogo a quello di una manovra finanziaria”, ha dichiarato Enzo Raisi.
 “In America persino John McCain, esponente della destra repubblicana ed eroe del Vietnam, si è opposto a un analogo progetto di investimento militare”, ha ricordato l’esponente Fli.
Per un taglio netto alle spese è anche Antonio Di Pietro.
  “Il presidente del consiglio Mario Monti ha oggi il dovere di imporre anche al ministro della Difesa e alla Forze armate uno stile un po’ più sobrio: ingenti tagli al settore delle armi, come fa con i lavoratori, i pensionati e la povera gente”, ha detto il leader dell’Italia dei Valori. E invece di licenziare “40-50mila militari”, come secondo Di Pietro vuol fare il ministro, meglio “tagliare le spese per le armi” come quelle per gli F35 che “sono gli aerei da guerra più cari del mondo”.
Critiche al supercontratto con la Lockheed sono arrivate anche da Nichi Vendola che sulla sua pagina Facebook ha pubblicato un durissimo corsivo di Elettra Deiana. “Le Forze Armate sono sovradimensionate, costano troppo, ci sono troppi soldati e soprattutto troppi ufficiali e sottufficiali”, scrive Deiana citando il ministro della Difesa Di Paola. “Ridurre e modernizzare il personale? L’idea del ministro è questa, insieme salvando, ovviamente, i sistemi d’arma, gli F35, la missione in Afghanistan. Tagliare da una parte – se si taglierà – per avere più risorse da destinare agli armamenti e alle missioni. Il rischio è questo. Da contrastare”, ha ammonito la dirigente di Sel. (Agi) .
“Dal presidente del Consiglio, Mario Monti, non è ancora arrivata nessuna risposta sul taglio delle spese per gli armamenti che in Italia hanno raggiunto cifre da capogiro”, afferma, dal canto suo, il presidente nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli, che aggiunge: “Perché il premier non risponde sul tema della riduzione delle spese per gli armamenti? Perché l’Italia non può seguire l’esempio della Germania che anche nel 2010 ha ridotto le spese per gli armamenti di 10 miliardi di euro? E’ immorale che la super casta degli armamenti continui i suoi profitti come se niente fosse e che mentre ai cittadini italiani vengono chiesti pesanti sacrifici non paghi un centesimo con la manovra del governo Monti: chiediamo – continua il leader ecologista – che ci sia subito un taglio di 15 miliardi di euro per la spesa per armamenti.

 E’ assurdo che l’Italia, nonostante la crisi economica, continui programmi militari come quello per l’acquisto di 131 caccia F-35: ognuno di questi aerei da guerra costa più di 120 milioni, ossia l’equivalente di quanto è necessario per costruire e far funzionare 83 asili nido”.
“Lanciamo un appello alla società civile, al mondo della cultura, ai sindacati, affinché ci sia una mobilitazione comune nei confronti di un vero e proprio scandalo: è ormai evidente – conclude Bonelli – che i pesantissimi sacrifici chiesti ai cittadini non riguarda la spesa militare che continua a correre senza alcun freno. Ci meraviglia moltissimo il fatto che, nessuno abbia sollevato obiezioni, presentato emendamenti, sul fatto che per l’acquisto di armamenti non ci sia stata alcuna riduzione mentre ci sono stati fortissimi tagli per sanità, pensioni e trasporti”. (Asca)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *