KIEV (Ucraina) – Fotoreporter ucraino assassinato sulle scale della propria abitazione, a Kiev. Vitali Rozvadovski, 29 anni, è morto dissanguato in ospedale, quattro ore dopo l’aggressione, a causa delle numerose ferite al volto e al collo sferrategli l’altra serva, verso le 11, davanti al pianerottolo del 168 Kharkovskoe chossé, a Kiev. Lavorava da nove anni al settimanale “2000” ed era conosciuto anche con gli pseudonimi di “Vitaly Sitchen” e “Viktor Vedomy”.
Gli investigatori sostengono che le cause dell’omicidio non sarebbero legate alla sua professione di fotoreporter, ma il sindacato indipendente dei giornalisti ucraini chiede piena luce sul caso.
Anche Reporters sans frontières, “sotto shock per l’assassinio”, si augura che “le numerose zone di ombra che circondano questo crimine si possano dissipare al più presto”. “Incoraggiamo le forze di polizia – afferma l’organizzazione – ad esaminare seriamente tutte le piste, ivi compreso il motivo professionale. Sembra ancora troppo presto per tirare dei conclusioni definitivi su ciò che si è realmente successo”.
Il direttore del settimanale “2000”, presso cui lavorava, Mikhaïl Denisenko, sottolinea che “le testimonianze sull’omicidio sono discordanti, precisando comunque che il fotoreporter “non stava lavorando su argomenti pericolosi, né risulta avesse ricevuto minacce.”
Ad infittire il mistero la testimonianza di una persona che, sul profilo Facebook del giornalista Mustafa Naïem, afferma che sconosciuti avrebbero voluto rubare a Vitaly Rozvadovsky una chiavetta Usb, adesso che si troverebbe ora in possesso della polizia.