Si moltiplicano, nel mondo, i tentativi di piegare l’attività giornalistica verso interessi di parte e potentati economici e politici

Fnsi: “La libertà di informazione è sotto attacco”

ROMA – La libertà di informazione è sotto attacco. Si moltiplicano, nel mondo, i tentativi di piegare l’attività giornalistica verso interessi di parte e verso potentati economici e politici. La libera informazione dà fastidio e sempre più spesso dal vecchio continente alla Cina, dal mondo arabo all’Africa più profonda ci giungono notizie di inquietanti episodi contro la stampa e contro i giornalisti.
Proprio in queste ore è in atto una vera e propria levata di scudi dell’opinione pubblica sudafricana contro una legge bavaglio. Il partito al potere, infatti, vuole inserire nella legislazione del Paese, al fine di impedire la pubblicazione di presunte carte di “interesse nazionale”, norme contro i giornalisti che prevedono anche il carcere fino a 25 anni, norme che né noi né la comunità internazionale può tollerare.
Attacchi alla libertà individuale, e alla stessa integrità fisica, sono stati perpetrati contro colleghe e colleghi che raccontavano le drammatiche fasi degli scontri al Cairo in piazza Tahrir. L’ultimo in ordine di tempo è quello alla collega-blogger egizio-americana, Mona El-Tahawy, prelevata mentre filmava gli scontri degli ultimi giorni, segregata, molestata sessualmente e picchiata per dodici ore da poliziotti fino a romperle un braccio ed una mano. Per non parlare, poi, della collega italiana, Francesca Marino, fermata all’aeroporto della capitale pakistana ed espulsa dal Paese perché considerata “sgradita” alle autorità di regime ed inserita in una lista nera.
La Fnsi si mobiliterà assieme alla Federazione internazionale (Ifj) e alla Federazione europea dei giornalisti (Efj) per la tutela dei colleghi impegnati nella sempre più dura professione di informare e per la salvaguardia dei principi fondanti la libertà di stampa nel mondo. Sollecitiamo, dunque, che il ministro degli Esteri italiano a sollevare le questioni da noi denunciate in tutti i consessi internazionali a tutela dei diritti umani e a difesa della libertà di informazione.

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