Esposto di Pierluigi Roesler Franz che chiede all’Ordine della Campania di sottoporla a procedimento disciplinare

Cara Barbara Di Palma, o fai la giornalista o fai pubblicità!

Barbara Di Palma

Pier Luigi Franz

ROMA – La legge vieta espressamente ad un giornalista di fare pubblicità, utilizzando la propria immagine a scopi commerciali. Lo ricorda il giornalista Pierluigi Roesler Franz, consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti e sindaco revisore dell’Inpgi, che, nei giorni scorsi, aveva denunciato la giornalista e show girl Caterina Balivo, rea di aver disatteso la sanzione dell’avvertimento dell’Ordine dei giornalisti della Campania per aver fatto pubblicità vietata, “violando gravemente gli articoli 1, 2 e 48 della legge 3.2.1963 n. 69 sull’ordinamento della professione giornalistica, l’articolo 44 del vigente Contratto nazionale di lavoro giornalistico e la Carta dei Doveri del giornalista dell’8 luglio 1993 (nella parte in cui vieta ai giornalisti di prestare il nome, la voce, l’immagine per iniziative pubblicitarie incompatibili con la tutela dell’autonomia professionale), nonché al Dlgs n. 74/1992”.
Ebbene, un altro caso di violazione della legge in materia di pubblicità viene denunciato da Franz con un esposto contro Barbara Di Palma, iscritta all’Ordine della Campania, “in quanto funge da testimonial pubblicitaria per ditte di gioielli, di alta moda e di materassi”.
La giornalista pubblicista Barbara Di Palma, nata a Vico Equense (Napoli) il 9 marzo 1979, iscritta all’Ordine della Campania dal 12 febbraio 2002, che da una decina d’anni è una delle inviate de “La Vita in diretta”, programma di punta del pomeriggio di Rai Uno, e conduce su Tele A la trasmissione “Tutti a bordo campo”, infatti  funge da testimonial pubblicitaria per ditte di gioielli, di alta moda e di materassi.
Barbara Di Palma nel 2000 giunse seconda, dietro a Tania Zamparo (poi collaboratrice/annunciatrice di Sky Sport), al concorso di bellezza Miss Italia. La Di Palma, che era arrivata a Salsomaggiore come Miss Wella Basilicata, fu comunque eletta nella finale come Miss Modamare e ricevette addirittura oltre un milione di voti da casa.
Barbara Di Palma ha presentato, indossandolo, l’abito-gioello, vestito da sposa d’alta moda tempestato di diamanti, frutto della collaborazione tra due importanti ditte, l’Atelier Signore e Nardelli Gioielli, come emerge dall’articolo del 5 ottobre 2011: “Seta, tulle e una tempesta di diamanti white per il prezioso wedding dress da sogno, firmato Atelier Signore e Nardelli Gioielli. Abito da sposa d’alta moda della marca Atelier Signore indossato da Barbara Di Palma”, pubblicato su internet nel sito http://www.megamodo.com/2011107062-atelier-signore-e-nardelli-gioielli-presentano-labito-da-sposa-tempestato-di-diamanti-e-cristalli/
Per vedere meglio  l’abito gioiello indossato da Barbara Di Palma è sufficiente visionare il filmato “Atelier Signore: dream on” del 7 ottobre 2011, di 4 minuti e 3 secondi di durata, cliccando su: http://www.youtube.com/watch?v=nIEV-S8nqHc o su http://www.youtube.com/user/ateliersignorevideo.
Peraltro, ricorda Pierluigi Franz, la giornalista pubblicista Barbara Di Palma non é nuova a fare pubblicità. Infatti dal 2009 funge da testimonial per l’azienda Fabricatore, produttrice di materassi di qualità, come é provato dall’articolo/comunicato stampa del 14 maggio 2009: “Fabricatore incontra Miss Italia – Barbara di Palma e Eleonora Benfatto (eletta Miss Italia nel 1989 n.d.r.) sono le nuove testimonial dell’attività promozionale di Fabricatore in onda nella televisione nazionale. I materassi Fabricatore allietano la visione dei vostri programmi televisivi preferiti” (http://www.informazione.it/c/30EBC6FC-8D9C-4EB7-9024-8354B64080ff/Fabricatore-incontra-Miss-Italia).
A parere di Pierluigi Roesler Franz “non dovrebbe esserci alcun dubbio che, fungendo da testimonial per tre importanti marchi di abiti di moda, di gioielli e di materassi, la giornalista pubblicista Barbara Di Palma abbia fatto pubblicità vietata, violando gravemente gli articoli 1, 2 e 48 della legge 3.2.1963 n. 69 sull’ordinamento della professione giornalistica con riferimento all’articolo 44 del vigente Cnlg e alla Carta dei Doveri del giornalista dell’8 luglio 1993 (nella parte in cui vieta ai giornalisti di prestare il nome, la voce, l’immagine per iniziative pubblicitarie incompatibili con la tutela dell’autonomia professionale), nonché al Dlgs n. 74/1992”.
Pertanto, a giudizio di Franz, Barbara Di Palma, “va al più presto sottoposta a procedimento disciplinare da parte dell’Ordine dei Giornalisti della Campania ex artt. 48 e 49, primo comma, della legge n. 69 del 1963”.
Copia dell’esposto è stata inviata al presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli, al vice presidente Domenico Falco, al segretario Gianfranco Coppola e, per conoscenza, al presidente del Consiglio Nazionale, Enzo Iacopino,  al vicepresidente Enrico Paissan e al segretario Giancarlo Ghirra.

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