L’assemblea affida al Cdr un pacchetto di tre giornate di sciopero contro l’applicazione del sistema editoriale Hermes

Il Mattino di Padova: “Siamo giornalisti non poligrafici”

PADOVA – L’assemblea dei giornalisti del Mattino di Padova ha affidato al Comitato di redazione un pacchetto di tre giorni di sciopero “a difesa della professione del giornalista” minacciata dall’introduzione del nuovo sistema editoriale.
L’assemblea dei giornalisti, riunitasi ieri, dopo aver ampiamente discusso le conseguenze e le implicazioni derivanti dall’introduzione del nuovo sistema editoriale, ha infatti impegnato il Cdr ad una “puntuale difesa della professione giornalistica lei cui funzioni, nell’applicazione del sistema editoriale Hermes, rischiano il «contagio» dell’attività poligrafica”.
Indicando nella difesa dell’organico uno dei punti primari dell’attuale passaggio contrattuale che il Cdr deve affrontare con l’editore, l’assemblea invita l’organismo sindacale a vigilare sull’applicazione degli impegni sottoscritti dall’azienda per quanto riguarda il periodo di formazione e il rispetto del trattamento in regime di straordinario nella realizzazione dei numero zero.
I giornalisti sottolineano, inoltre, che “l’ulteriore passaggio previsto dall’art.42 del Contratto nazionale di lavoro giornalistico, necessario per l’introduzione del nuovo sistema editoriale, non potrà prescindere da una dettagliata trattativa per quanto riguarda mansioni, ricadute produttive e tempi di lavoro, con particolare attenzione alle conseguenze derivanti dall’inserimento di una quarta testata nel nostro sistema sinergico”.
L’assemblea rileva, altresì, “l’incongruenza di una politica editoriale che prima ha diviso le testate per singole direzioni e ora le riunisce sia pur parzialmente”. I giornalisti osservano che “l’aumento di prezzo delle testate ha alterato a danno dei giornalisti i parametri che contribuiscono al calcolo dei premi di produzione modificando l’impianto sul quale è stata firmata la trattativa per il contratto di secondo livello”.

 Per questi motivi, l’assemblea impegna la rappresentanza sindacale ad “esperire tutte le vie che tengano conto dei vincoli sopracitati, inclusa quella di una adeguata compensazione economica per i nuovi livelli di produttività”.

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