Il direttore del Tg4 stasera presiede un concorso di miss con denaro pubblico. La città si mobilita per contestarlo

“Fede a Pescara per le selezioni del bunga bunga?”

Emilio Fede

L’AQUILA – Stasera a Pescara, allo Stadio del Mare, ci sarà la finale di uno dei tanti concorsi di “miss”. Presidente della giuria, Emilio Fede. Il Comune di Pescara finanzia l’iniziativa “culturale” con 12mila euro. Lo ricorda stizzito Maurizio Acerbo, capogruppo di Rifondazione comunista in Consiglio regionale d’Abruzzo, che rincara: “Non ho potuto verificare se abbiano dato contributi, ma comunque c’è il patrocinio anche della Regione Abruzzo e delle Province di Pescara, Chieti e Teramo; evidentemente l’intera classe dirigente del Pdl è stata mobilitata”.

Acerbo si dice “indignato” e “con me lo saranno migliaia di cittadini e cittadine oneste”. “Non è accettabile – lamenta – che mentre si tagliano i fondi per la scuola, la sanità, l’assistenza ai disabili, si promuovano manifestazioni di questo genere”.
“Emilio Fede viene a fare le selezioni per i prossimi bunga-bunga a spese dei cittadini?” – chiede ironico, sottolineando – E’ una vergogna! Ed è ancor più grave che al Comune, e negli altri enti, gli amministratori del Pdl non se ne rendano conto”. Per l’esponente Prc “è offensivo per la nostra comunità ospitare un personaggio come Emilio Fede, ufficialmente indagato per vicende inqualificabili e sul quale deve pronunciarsi nei prossimi giorni il Gip”. Per questo, attraverso il social network, Acerbo ha lanciato un appello a “tutte le persone, cittadine, cittadini, partiti, associazioni, che non ne possono più di questo schifo” per ritrovarsi, stasera a partire dalle 20.30, in piazza Primo Maggio, allo Stadio del Mare. Ed ha esortato ad una “sonora e democratica protesta sul leit motiv: non vogliamo Emilio Fede a Pescara e, soprattutto non vogliamo pagarlo noi!”.
“Quale sarà la prossima iniziativa dei nostri amministratori – conclude poi provocatoriamente – Mandare Lele Mora nelle scuole? Se loro non si vergognano, ci vergognamo noi per loro! Facciamo sentire, quindi, tutta la nostra rabbia e la nostra indignazione”.

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